Virus sinciziale, si riducono drasticamente i ricoveri nella pediatria del San Donato. La campagna di immunizzazione contro il virus, avviata dalla Regione nell’autunno scorso, ha ridotto i casi di bronchiolite nei bambini e i conseguenti ricoveri nelle terapie intensive pediatriche e nei reparti di pediatria. Risultati positivi come evidenzia Marco Martini, direttore pediatria del San Donato. "Durante il periodo della pandemia da covid-19 abbiamo assistito ad un crollo nella diffusione del virus sinciziale dovuto al lockdown – spiega Martini –. Nel 2022 e nel 2023 si è invece verificata una esplosione di ricoveri a causa del virus responsabile di bronchioliti e anche lo scorso anno il nostro reparto era stracolmo di casi riconducibili a virus sinciziale. Anni nei quali in Toscana si è arrivati a 800 ricoveri nei reparti di pediatria e nelle terapie intensive pediatriche, contro i circa 100 di quelli registrati fra il 2024 e il 2025. Merito della campagna di immunizzazione che ha visto un tasso di adesione altissimo pari al 90,5 per cento". "Il principio attivo che non è un vaccino e vorrei chiarirlo, ha una efficacia di 6 mesi e riesce a coprire il neonato per l’arco di tempo in cui si ha una maggiore probabilità di contrarre la malattia da virus respiratorio sinciziale anche in forma grave" aggiunge Martini. L’ospedale di Arezzo fa parte della rete di sorveglianza attiva del virus sinciziale insieme all’ospedale Meyer e al Santa Chiara di Pisa. "Sono i tre centri che, sotto il coordinamento del Meyer, hanno adottato la sorveglianza attiva settimanale - prosegue Martini -. Per quanto riguarda la Asl Sud Est confluiscono in rete i dati forniti di tutte le pediatrie quindi Grosseto, Montepulciano, Montevarchi e Poggibonsi , con il San Donato che svolge un ruolo di coordinamento in Asl Tse. Quest’anno, grazie all’immunizzazione, i casi di ricovero si sono drasticamente ridotti: 100 in tutta la Regione contro gli 800 del 2023 e i dati della Asl rispettano questo trend. Nei mesi autunno invernali il nostro reparto di Arezzo è stato sempre, salvo la parentesi del Covid, stracolmo di bambini con insufficienza respiratoria, piccoli che avevano necessità di ossigeno terapia anche ad alti flussi. Adesso sono nettamente diminuiti". Ma quali sono i rischi legati al virus sinciziale? "Quando i sintomi sono acuti c’è necessità di ricorrere all’assistenza in ospedale – aggiunge Martini -. Poi ci possono essere le complicazioni, e in questo caso i dispositivi all’avanguardia di assistenza respiratoria non invasiva di cui disponiamo possono non bastare: si tratta di casi che necessitano di cure più intensive con il trasferimento in terapia intensiva pediatrica. Inoltre non bisogna dimenticare gli effetti a lungo termine: i bambini che nei primi mesi di vita contraggono il virus sinciziale sono a rischio di riacutizzazioni di bronchiti asmatiche e asma infettivo nei primi anni di vita, che vanno poi diminuendo negli anni".
CronacaVirus dei polmoni nei bimbi: "I ricoveri si sono ridotti"