Arezzo, 20 agosto 2020 - Sembra Dumbo, il personaggio dei cartoni animati Disney. Ha la faccia di un elefantino buono ma è un piccolo robot che misura la temperatura ai bambini prima di entrare in classe in tempi di Grande Pandemia. Basta avvicinare la fronte (e forse anche il polso) davanti alla proboscide per sapere se si può entrare oppure no. Un semaforo si accende sull’occhio del pachiderma di cartone: con il verde si passa, con il rosso ci si ferma. Significa che la temperatura è superiore ai 37,5°: troppo alta per seguire le lezioni.
È un ‘gioco’ per la salute: chi riceve il via libera deve solo mettere la mano sotto una coccinella per ricevere l’ormai familiare dose di gel igienizzante e poi raggiungere l’aula. L’invenzione aretina per la lotta al Covid porta la firma di Saima, l’azienda che da anni è uno dei colossi della sicurezza internazionale. Un marchio familiare per chi passa da Indicatore: lo si ritrova negli aeroporti, nelle stazioni e in molte banche italiane, così come a New York e in alcune città della Cina.
L’emergenza sanitaria ha trasformato la scuola in un ambiente che necessita di misure di sicurezza per evitare contagi. Un settore ad alta tecnologia sul quale Saima ha subito puntato con spirito rivolto al sociale. Solo qualche settimana fa era stata ufficializzata la collaborazione con l’Itis di Arezzo, guidato dal preside Alessandro Artini. Nella scuola di via Menci e nelle succursali sono apparsi alcuni tornelli con misuratori di temperatura per controllare alunni, docenti e personale scolastico.
A questi si aggiungono i semafori nei bagni e nelle zone di maggior frequentazione che calcolano entrate e uscite, evitando così assembramenti. E poi ci sono anche i pendagli hi-tech che suonano quando il distanziamento sociale di un metro non viene rispettato. ‘Braccialetti elettronici’ anti-coronavirus già sperimentati agli esami di maturità dell’Itis.
«Con l’elefantino abbiamo pensato a qualcosa di divertente per i bambini, che sembri un gioco e renda piacevole l’esperienza del controllo prima di entrare in classe – spiega Gabriele Moretti, direttore commerciale di Saima Sicurezza – per adesso i piccoli devono avvicinare la fronte al sensore in cima alla proboscide per misurare la temperatura, stiamo sperimentando anche uno scanner da polso, ma ancora è troppo presto per dire se lo potremo utilizzare in tempi brevi».
Per ora il «Baby thermal scanner» a forma di pachiderma è solo un prototipo ma ci sono già contatti per portarli nelle scuole, magari entro la riapertura del 14 settembre: «Abbiamo parlato con la presidente della Provincia di Arezzo Silvia Chiassai, non so ancora se ci saranno scuole che vorranno adottarlo – continua Moretti – noi intanto abbiamo pensato anche ad altri animali, come giraffe e scimmiette quali misuratori della temperatura. Avranno un prezzo di 540 euro più Iva al pezzo».
Saima che ha 130 dipendenti e 30 milioni di fatturato annui, non si ferma e pensa anche alla sanificazione degli ambienti scolastici: «Abbiamo realizzato un sistema che si chiama ‘Aria buona’: un sistema di igienizzazione dell’ambiente con lampade a ultravioletti che abbattono la presenza di batteri e virus» conclude il direttore commerciale dell’azienda aretina. La sfida per la riapertura delle scuole passa anche da un elefantino.