SANSEPOLCRO
Cronaca

Vittoria brinda ai suoi 107 anni: "Orgogliosa di quello che ho fatto"

La "nonna" di Sansepolcro ha festeggiato il traguardo insieme ai tanti familiari e al sindaco Innocenti. I ricordi della guerra e i valori portati avanti da una vita. "Esempio straordinario di forza e determinazione". .

Vittoria brinda ai suoi 107 anni: "Orgogliosa di quello che ho fatto"

Vittoria brinda ai suoi 107 anni: "Orgogliosa di quello che ho fatto"

di Claudio Roselli

Ha compiuto 107 anni l’altro ieri "con orgoglio" dice, e per chi taglia questo invidiabile traguardo c’è l’ingresso di diritto fra i supercentenari d’Italia, riconoscimento senza dubbio di prestigio. Vittoria Donati Sarti, nata il 14 luglio 1917, è l’attuale "nonna" e la "vice" della provincia, perché è la seconda persona più anziana dell’Aretino (preceduta da un’altra donna) e anche a livello di Toscana è l’ottava. Ciò che conta, però, è il buono stato di salute in cui è arrivata a quota 107: "Sono orgogliosa di quello che ho fatto" dice Vittoria.

Il sindaco Fabrizio Innocenti e l’assessore Mario Menichella si sono recati di persona a fare le congratulazioni alla signora Vittoria, esprimendo parole che dicono tutto: "Siamo immensamente orgogliosi di Vittoria e della sua incredibile longevità. La sua vita rappresenta un esempio straordinario di forza e determinazione". Ed è stata festa ovviamente in casa con la figlia Maria Antonietta, il genero Santi Farinelli e il nipote Stefano con la moglie Lorna. Vittoria ha vissuto oltre un secolo di cambiamenti storici, sociali e tecnologici, diventando una preziosa testimone del tempo e un simbolo di longevità e saggezza per tutta la nostra comunità.

La sua vita è un racconto di resilienza, amore e dedizione, che ha ispirato e continua a ispirare i suoi nipoti e pronipoti. Ci vorrebbe un libro per raccontarla: originaria di Micciano (Casolari, per la precisione), nel Comune di Anghiari, si era sposata una prima volta ed era rimasta vedova in età ancora giovane. Al termine della seconda guerra mondiale, si è trasferita e ha lavorato come donna di servizio in Francia e a Firenze, poi al ritorno ha conosciuto Filippo Bellanti, il secondo marito, noto esponente politico e consigliere comunale del Pci morto esattamente venti anni fa. Dalla loro unione è nata Maria Antonietta, orgogliosa di questa mamma da… record!

Del periodo bellico, Vittoria ricorda due particolari: il campo di internamento di Renicci alla Motina (la sorella abitava nella ex caserma) e le camionette dei tedeschi che trasportavano i prigionieri, ma anche il breve periodo nel quale si era trasferita a Santo Stefano, nella parte bassa di Anghiari, con le apprensioni legate allo sganciamento delle bombe. La sua storia non solo arricchisce il patrimonio umano della città, ma ci ricorda anche l’importanza di celebrare e onorare i nostri anziani, custodi di memorie e tradizioni che definiscono la nostra identità collettiva. Molto spesso, infatti, sono le loro testimonianze a fornirci un quadro più chiaro della situazione e in particolare del coraggio che hanno avuto nel superare situazioni difficili per poi assistere ai grandi e repentini cambiamenti degli ultimi decenni. Il nome dato dai genitori, Vittoria, è stato il presagio più bello che il destino le potesse riservare.