LUCIA BIGOZZI
Cronaca

"Vivo da sola, così non ce la faccio". Cristina in un attimo perde 500 euro

A 59 anni riceve un sms fatale. Dopo il Covid addio al lavoro. "La ditta ha chiuso. Risparmio su tutto, ma è dura"

Arezzo, 2 agosto 2023 – "Finora sono riuscita a sopravvivere, adesso non lo so". Vivere con cinquecento euro al mese significa rinunciare, scegliere, selezionare. Dal 2019 Cristina Mirandola ha una sola parola d’ordine nell’agenda quotidiana: risparmiare. Ha 59 anni e per lei la salita comincia dopo il Covid, quando "l’azienda di elettronica dove lavoravo, decide di non riaprire. Ho perso il posto e lo stipendio ma non mi sono arresa: ho cercato qualsiasi cosa potesse garantirmi un’autonomia economica. Non è facile alla mia età, così mi arrangio con piccoli lavoretti, aiuto mia figlia che vive in Valdarno. Per me, è stato fondamentale l’aiuto del reddito di cittadinanza".

La domanda di Cristina, origini milanesi e vita da single viene accolta: "Mi sono rivolta al patronato Cna che mi segue tuttora e dal 2019 ho ricevuto l’accredito di cinquecento euro". Quella cifra, sicura ogni mese, era la base sulla quale provare a ripartire, senza smettere di cercare un’occupazione stabile.

"Finora non ho trovato nulla di dignitoso, molti preferiscono persone più giovani", spiega Cristina che due giorni fa ha ricevuto sul cellulare il messaggio sms che le ha tolto il sonno: "Mi viene comunicata la sospensione del reddito di cittadinanza come previsto dal decreto legge 48 del 2023. Il messaggio si conclude con la frase “in attesa di eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali“. Sono arrabbiata perchè non mi aspettavo una tegola del genere proprio adesso che devo trasferirmi e ho appena preso una casa in affitto".

È la preoccupazione in più che manifesta anche se "non torno indietro, ho preso un impegno e intendo onorarlo. Spero che cambiando zona, trasferendomi in Valdarno dove operano molte aziende, possa trovare maggiori opportunità di lavoro", racconta Cristina che tra qualche settimana lascerà la casa di Sinalunga (in provincia di Siena) per raggiungere Bucine e provare a ripartire. Per il momento sa già che da settembre è aperto il percorso previsto dalla normativa con una formazione mirata e un sostegno economico che da 500 si riduce a 350 euro al mese "a patto che partecipi ai corsi. E lo farò: sono pronta a impegnarmi su tutto quello che serve per tornare a lavorare. Ho perso il mio posto perchè la ditta non ha riaperto dopo la pandemia, dunque per una circostanza che ho subìto. Tuttavia sono fiduciosa: con il cambio di zona spero davvero di riavere uno stipendio per uscire dalla soglia di sopravvivenza nella quale ho vissuto in questi anni".

Cristina ha rinunciato a tanto, anche nelle piccole cose quotidiane: "Per la spesa, solo generi alimentari strettamente necessari, mai un extra, sempre a caccia di offerte e sconti. Per la salute, finora ho avuto la fortuna di non incappare in patologie serie e me la sono cavata. Per pagare le bollette di luce e gas ho potuto contare sul bonus previsto per le persone con Isee basso. Ma ora, con 350 euro al mese come farò?". Se lo ripete da due giorni, mentre legge su internet le nuove regole sul reddito di cittadinanza e sui social incrocia opinioni e solidarietà "con tantissime persone nella mia stessa condizione. Per me è più pesante: vivo da sola, per cui se il reddito viene sospeso a nuclei familiari dove ci sono persone tra 18 e 59 anni, senza disabili, per me non dovrebbe valere. Io sono la mia famiglia".

Cristina è in contatto con il patronato e attende di capire i dettagli del provvedimento. Ma un sms non le "impedirà di fare gli scatoloni e ricominciare tutto da capo".