Arezzo, 20 ottobre 2018 - Sarà lui , insieme agli altri due luminari in commissione, a dover stabilire il prezzo delle carte Vasari: Philippe Daverio ha infatti accettato la nomina a super esperto dopo l’indicazione arrivata dal giudice Antonio Picardi. La scelta, dopo le precedenti ricusazioni arrivate dalla famiglia Festari che reclamava un conflitto d’interesse - prima Antonio Paolucci e poi Claudio Strinati - cade dunque su Daverio, il più popolare dei critici d’arte in Tv, protagonista fisso nel mondo dei mass media applicati alla storia dell’arte o del paesaggio, uno che ha contribuito a portare gli argomenti culturali nei salotti del grande pubblico.
Il prescelto, tra l’altro, proprio per la sua carriera non accademica, pare immune da eventuali contestazioni: non ha mai ricoperto incarichi istituzionali che lo abbiano messo alle dipendenze del Ministero dei beni culturali, né tantomeno si è mai pronunciato sul valore del sonetto di Michelangelo, delle lettere di Papi e Granduchi e di tutti i tesori conservati a Casa Vasari.
Philippe Daverio, 69 anni, si accinge dunque a esprimere sul prezzo il voto che farà pendere la bilancia da una parte o dall’altra. I due esperti, nominati dal ministero e dalla famiglia, si schiereranno, a meno di sorprese francamente non preventivabili, a vantaggio dei committenti.
Il compito non è facile, bisognerà infatti stabilire il giusto prezzo di indennizzo che lo stato deve versare ai fratelli Festari che le carte le hanno ereditate. Quanto? Il decreto di esproprio dice un milione e mezzo, cifra che i proprietari ritengono praticamente offensiva. A loro l’oligarca russo Vassily Stepanov si era spinto a offrire 150 milioni nell’ormai lontano 2009.