
Ilaria Cucchi, sorella di Stefano (Ansa)
Arezzo, 7 dicembre 2020 - C'è anche Ilaria Cucchi tra i candidati del premio per la pace a Sansepolcro. Lei, una vita intera impegnata a difendere la memoria del fratello Stefano, morto dopo un arresto per droga. Per la cui morte due carabinieri scelti sono stati condannati a 12 anni per omicidio preterintenzionale e altri sono a giudizio, chi per falso ideologico e chi per omessa denuncia e favoreggiamento. Insieme a lei è candidato Pietro Schirone, il carabiniere che aveva denunciato i sospetti sul pestaggio subito.
L'informazione televisiva, la ricerca della verità, la legalità, l'impegno nel sociale e il recupero delle persone. Sono il “fil rouge” della XV edizione del Premio Nazionale “Cultura della Pace – Città di Sansepolcro”, che lunedì 7 dicembre ha presentato i candidati selezionati dal Comitato Scientifico.
Si tratta, oltre che di Ilaria Cucchi, di “Blob, di tutto di più”, programma tv su Rai Tre; Daria Bonfietti (sorella di Alberto, che morì il 27 giugno 1980 nel disastro aereo noto come strage di Ustica); Vito Alfieri Fontana (prima titolare di un’azienda che produceva armi, che poi si è “convertito”) e Don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile Beccaria, in prima fila sul fronte della tossicodipendenza.
Alla presentazione hanno presieduto il sindaco Mauro Cornioli, l’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini e il presidente dell’associazione “Cultura della pace” Leonardo Magnani. “L'informazione televisiva, infatti, può essere data in modo tale da giustificare atti violenti in un conflitto o riuscire, al contrario, a condannarli e marginalizzarli – spiega Leonardo Magnani, presidente dell’associazione “Cultura della Pace” - La ricerca della verità quale prima vittima della guerra, la legalità come cessazione durante un conflitto armato, l'impegno nel sociale e il recupero necessari durante e subito dopo la violenza attuata.
Tutto questo deve essere il nostro impegno e come associazione stiamo mettendo insieme tante piccolo tessere per realizzare un mosaico che promuova la civiltà, la pace, la condivisione. Il Comitato Tecnico si riunirà il prossimo mese per decidere ufficialmente il vincitore del Premio”. Ma il Premio non è l’unica iniziativa dell’associazione in questo periodo. E’ stato presentato anche il calendario dal titolo "Un posto fisso - Sansepolcro 2021”. E’ dedicato alle arti e mestieri di Sansepolcro che hanno contribuito a creare un tessuto sociale di rilievo per dare vita ad una comunità e una cultura di pace.