Arezzo, 28 aprile 2018 - Elisa Erica Sommaruga e Paolo Martini sono due imprenditori di Terranuova, amano viaggiare, vedere, ascoltare. Per interesse personale hanno assistito a tutti i maggior festival letterari d’Italia e hanno pensato che potevano portare scrittori, giornalisti, storici, autori e liberi pensatori anche «a casa» inventando un festival come sarebbe piaciuto a loro. Ci hanno lavorato un anno, il sindaco Sergio Chienni ha dato carta bianca, tutti gli ospiti hanno accettato, la Regione ha dato il sostegno. E così dal 4 al 7 maggio a Terranuova, in Piazza della Repubblica, si terrà il «Moby Dick festival. Parole, suoni, immagini».
Ci saranno l’inventore di Slow Food Carlo Petrini e lo chef Fabio Picchi, i giornalisti Ezio Mauro, Ferruccio De Bortoli, Antonio Gnoli, Filippo Boni, Valerio Bispuri, gli scrittori Edoardo Albinati (Premio Strega 2016), Walter Veltroni, Marco Aime, Giampaolo Simi (Premio Scerbanenco), Donatella Di Pietrantonio, gli storici Alessandro Barbero e Franco Cardini, l’ex direttore degli Uffizi Antonio Natali. Ci sarà Leonardo, campione del mondo con il Brasile, giocatore e allenatore di Milan e Inter. E ancora i musicisti Roberto Abbiati e Bobo Rondelli, gli attori Mario Perrotta e Andrea Biagiotti, il politologo Vittorio Emanele Parsi, l’architetto Stefano Boeri, la studiosa di relazioni internazionali Marina Calculli, la sopravvissuta al lager di Auschwitz Edit Bruck, il regista Andrea Segre.
E ci sarà anche una libreria «speciale» allestita dal Viaggiatore Immaginario. «In questo momento c’è bisogno di tantissima lentezza, di tornare a raccontarci le cose, a recuperare la capacità di ascolto e di riflessione per capire il mondo – spiegano gli organizzatori del festival – e abbiamo applicato la formula vista in altri festival come a Sarzana il festival della mente, a Mantova il festival della filosofia, a Pistoia il festival dell’uomo. In comune hanno il fatto che la gente esce contenta e appagata di aver ascoltato qualcosa di intelligente che valeva la pena ascoltare. Abbiamo così pensato di invitare a Terranuova personaggi che hanno qualcosa da dire».
Ed ecco il festival Moby Dick prima edizione gratuita che ha un tema e soprattutto un obiettivo, ricreare lo spirito di comunità e far tessere relazioni fra le persone per il benessere di tutti. «Moby Dick è una metafora del mondo moderno – spiegano Elisa Erica e Paolo – è la ricerca ossessiva della balena bianca, che può essere la felicità, una passione, l’amore. Come scrive il filosofo Peter Sloterdijk, che lo si voglia o no ciascuno di noi si trova a bordo di una baleniera».
Un festival contro la banalizzazione del senso della vita: «Volevamo regalare alla comunità di Terrannuova lo stesso piacere che abbiano noi riempiendo il nostro tempo libero di questi incontri che non ci hanno mai delusi e che se non sempre ci trovano d’accordo ci hanno aiutato ad avere gli occhi più aperti, un’arma in più per capire il nostro tempo».