REDAZIONE AREZZO

“Falstaff a Windsor”, Alessandro Benvenuti apre la stagione del teatro degli Antei

Liberamente tratta da Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare

Benvenuti

Benvenuti

Arezzo, 13 novembre 2024 – Prende il via domenica 17 novembre (ore 21) la stagione di prosa del Teatro degli Antei promossa dalla Fondazione Toscana Spettacolo e dal Comune di Pratovecchio Stia che quest’anno ha già registrato un record con 260 abbonamenti sottoscritti a conferma dell'alta qualità degli spettacoli in cartellone.

Ad aprire il sipario sarà Alessandro Benvenuti con la commedia Falstaff a Windsor liberamente tratta da Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare per la regia di Ugo Chiti. In scena con Benvenuti Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Cioni, Paolo Ciotti ed Elisa Proietti.

Dopo i successi di Nero Cardinale e L’avaro, si rinnova la collaborazione tra Chiti, Benvenuti e gli attori di Arca Azzurra per un lavoro dedicato a uno dei grandi personaggi scespiriani, Falstaff. Una commedia brillante e divertente, ma anche profonda e commovente, che parla di amore, tradimento, potere e libertà.

Chiti tratteggia un profilo perfetto per il grande attore, attingendo tanto ai drammi storici Enrico IV e Enrico V quanto alla figura farsesca che emerge da Le allegre comari di Windsor.

In questo adattamento l’eroe e antieroe “resuscita” a Windsor esprimendo, gigione e irridente, la natura del suo personaggio: un’arroganza aristocratica, con un sangue plebeo, popolaresco, che muta dalla rabbia al sarcasmo ma rimane disarmante, quasi patetico, perché non conosce, o non sa, darsi le regole e la consapevolezza dell’età che “indossa”.

Questo Falstaff, per molti aspetti, resta fedele al testo originale delle Comari di Windsor, ne rispetta gli appuntamenti farseschi; si lascia beffare, esce avvilito e percosso dai travestimenti, sembra quasi masochisticamente rimpicciolito, anche se dietro queste mutazioni ribolle la rabbia del personaggio che sembra ancora pretendere il rispetto dovuto all’antico ruolo del cavaliere.

Solo l’ultima beffa, l’ennesimo inganno di un’attesa punitiva nel parco, cambia struttura e andamento narrativo. Il mutamento arriva grazie all’intervento di Semola, un personaggio che fin dall’inizio ha fiancheggiato Falstaff facendosi assumere come paggio: servizievole, irridente, mutevole, inquietante, occupa allusivamente la funzione di un fool che solo alla fine (allucinazione o sogno?) assume le vesti e le sembianze del principe Enrico, tornato a bandire Falstaff dal consorzio umano.

Niente fate, folletti, fastidi e pizzicotti, ma l’asprezza di una condanna che ribadisce come nell’ordine prestabilito del potere non si trovi posto dove collocare un corpo tanto grande quanto irrazionale e magico. Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 20.30 da un brindisi augurale per l’apertura della nuova stagione teatrale.