Arezzo, 14 novembre 2024 – Come ogni settimana la Libreria Feltrinelli di Arezzo propone degli incontri culturali con autori e autrici.
In questa settimana venerdì 15 novembre alle ore 17.30 in Libreria si svolgerà l’icontro con Jonathan Rizzo e il suo libro di poesia “Anamnesi Famigliare”. Sabato invece ci sposteremo a Castiglion Fiorentino per il Santucce Storm Festival: l’ospite d’onore sarà Carlo Piano con il suo libro “Il Torto, diciassette scalini verso l’inferno” edizioni E/O. Carlo Piano, figlio di Renzo Piano, è un giornalista per vari quotidiani nazionali.
Chi era Donato Bilancia? Ladro e gentiluomo alla Arsenio Lupin, nottambulo della suburra genovese, giocatore incallito ma fedele all’azzardo della parola data, Walterino, il più feroce assassino che il Bel Paese ricordi dai tempi del mostro di Firenze. Un bambino che andava bene a scuola e che prese una china storta.
Donato Bilancia detto Walter resta un caso senza spiegazione. Enigma ed emblema di quella banalità del male che, come Iago dell’Otello, nella sua evidenza, non risponde. In questo raggelante romanzo, Carlo Piano ricostruisce nei dettagli la vita di quest’anima dannata, di questo oscuro assassino, senza mai cedere a un facile, morboso voyeurismo; indagando senza preconcetti e con tenace coinvolgimento nelle pieghe, nelle motivazioni, nei deliri di questa mente feroce.
Responsabile di diciassette omicidi. Come il cannibale Jeffrey Dahmer ma nel giro di appena sei mesi. Un semestre immerso nel sangue. Il cosiddetto serial killer dei treni venne catturato venticinque anni fa e nella primavera del 2000 condannato a scontare tredici ergastoli per i diciassette omicidi dei quali si dichiarò colpevole.
Questa è la sua storia, articolata nei diciassette drammatici momenti che ne suggellarono il destino. Diciassette gradini per scendere precipitosamente al male, come in una bolgia. Dal furto all’omicidio con movente, dall’assassinio per vendetta all’omicidio seriale alla rinfusa, fino alla profanazione del cadavere di una ragazza della quale neppure conosceva il nome.
Diciassette abomini che, una volta assicurato alla giustizia, gli costeranno il carcere a vita. Uscirà solo una volta, con un permesso di qualche ora, per andare a salutare i genitori sepolti a Nizza Monferrato. Dietro le sbarre prese la laurea, lui che aveva a stento finito di leggere l’abbecedario.
Infettato dal Covid morirà poco prima di Natale del 2020, solo come un cane, in una cella infestata dalle ombre, dopo aver rifiutato le cure. Si rifugiò nella religione? Forse baluginò l’idea. Si pentì? Era folle o solo sopraffatto dal rancore? Donato Bilancia detto Walter resta un caso senza spiegazione. Jonathan Rizzo, poeta elbano di formazione parigina, ha vinto numerosi premi in concorsi di poesia nazionali.
Con questa sua ultima silloge poetica vuole esplorare un universo intimo ed emozionale. Ogni scrittore è un uomo, ogni uomo ha una storia con un’origine e dei perché. Questa è la mia storia, con le mie origini e i miei perché. Con il contributo critico amichevole di Francesca Del Moro, Giorgio Linguaglossa, Gianpaolo Mastropasqua, Vittorino Curci e Gabriella Musetti.