Il desert blues di Bombino al Festival delle Musiche

Data speciale in Toscana per Goumour Almoctar, in arte Bombino, nell’atteso evento a Foiano della Chiana con ingresso libero

Bombino

Bombino

Arezzo, 25 luglio 2024 – Data d’eccezione al Festival delle Musiche con l’atteso arrivo a Foiano della Chiana di Goumour Almoctar, in arte Bombino.

La stella del “desert blues”, soprannominato dal New York Times 'il Sultano delle sei corde' e dal Noisey ‘Il più grande chitarrista al mondo’, si esibirà in Piazza Giacomo Matteotti martedì 30 luglio con inizio alle ore 21:15. Ingresso libero. Sul palco, a fianco di Bombino, suoneranno Youba Dia (basso e cori), Kawissan Mohamed Alhassan (chitarra e cori) e Corey Wilhelm (batteria).

Goumour Almoctar è originario del Niger e cresciuto nella tribù Tuareg Ifoghas di Agadez, alle porte del Sahara, che lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo.

Costretto a fuggire più volte con la sua famiglia, un giorno prende in mano una chitarra dimenticata dai parenti e, piano piano, esercitandosi, scopre la sua più grande passione. Presto diventa allievo del rinomato chitarrista tuareg Haia Bebe, e poco dopo entra a far parte della sua band, acquisendo il soprannome di Bombino, una storpiatura dell’italiano “bambino”, data la sua giovane età.

Attratto dalle influenze di Jimi Hendrix e Mark Knopfler, studia le loro tecniche fino a farle diventare sue, assimilando quelle sonorità tipiche degli anni '60-'70, inserendole in un contesto rock-blues di matrice americana, arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg.

Nel 2009, per puro caso, conosce il Regista Ron Wyman, in Niger per girare un documentario sulle tribù Tuareg, che dedica poi a Bombino e successivamente diventa produttore di "Agadez", l’esordio solista su disco (il primo album risale al 2009, "Group Bombino – Guitars from Agadez, vol. 2").

Le sonorità di Bombino richiamano quelle dei Tinariwen, vicini suonatori del deserto, ma le sue melodie elettrizzanti, che racchiudono lo spirito della resistenza e della ribellione, trasudano un groove irresistibile.

Una versione del blues densa e magmatica, a cui si aggiunge la particolarità di svincolarsi dalla classica metrica basata sul “call and response” tra cantante solista e coro (solitamente femminile), rimpiazzando quest’ultimo con le disgressioni melodiche della chitarra.

Il suo sound ha conquistato l'Italia, arrivando ad essere ospite in programmi televisivi come "Che tempo che fa" di Fabio Fazio e “Propaganda Live” e a collaborare con artisti come Jovanotti, che lo ha coinvolto nella produzione del suo brano "Si alza il vento”. "Azel", registrato a Woodstock, esce all’inizio di aprile 2016 sotto l’etichetta Partisan Records e presenta diverse innovazioni, tra cui un nuovo stile di cui è pioniere, affettuosamente chiamato "Tuareggae", l’unione del blues/rock Tuareg con lo stile reggae one drop.

Inoltre, si nota l'utilizzo per la prima volta di armonie vocali occidentali all'interno della musica Tuareg, conferendo alle canzoni una nuova intensità. Il 15 Settembre 2023 pubblica il nuovo album “Sahel” (con l’etichetta Partisan Records), l’attesissimo seguito del suo album del 2018 Deran, frutto del lavoro con il produttore gallese David Wrench.

Nel 2019 Bombino viene nominato ai Grammy Awards per il Miglior World Music Album, diventando il primo artista nigerino ad essere nominato ai Grammy. Bombino mette il sentimento tuareg di volontà di sopravvivenza nella musica, scrivendo il suo inno, e donandogli vita propria, esaltando il suo pubblico per ricordare chi è, ma anche per capire chi può essere.