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La rievocazione a Chiusi della Verna
Chiusi della Verna, 25 luglio 2016 - Nel crudo sasso intra Tevere ed Arno da Cristo prese l’ultimo sigillo, che le sue membra due anni portarno». Con queste parole Dante nel Paradiso, nel capitolo XV, ai versi 106-108, Dante descrive il Monte della Verna, il più sacro del mondo. Esterno giorno di una primavera del 1213 forse a maggio. San Francesco e Frate Leone stanno girovagando tra la Toscana e la Romagna in quella terra chiamata Montefeltro. Francesco riesce a farsi invitare alla Rocca dei Signori del Montefeltro e lì racconta e parla di quell’esperienza di povertà e di rifiuto dei beni materiali che lo porterà nella grazia di Dio. Tra queste persone c’è Messer Orlando Cattanei (o Catani) Conte di Chiusi in Casentino. Narra la leggenda che il Conte Orlando, forse per alleggerire la sua anima, o perchè colpito dalle parole di quel ragazzo che arrivava a piedi da Assisi, gli propose di regalargli un monte solitario noto con il nome di La Verna, adatto, secondo il Conte, per chi vuol fare penitenza.
E lo era davvero, visto che già nel 1214 le grotte del monte erano abitate dai primi frati. E torniamo qui. In un periodo dove possedere oggetti è meglio che avere l’anima in pace. E avvelenarsi per ottenere sempre di più è quasi legge. Accadrà anche oggi e domani, 23 e 24 luglio, penultimo fine settimana del mese nel paese di Chiusi della Verna. Qui , tutti i suoi abitanti, giovani, vecchi e bambini, andranno a ricordare le proprie radici storiche con una manifestazione bellissima, suggestiva, e aperta a tutti dal titolo «La donazione del monte della Verna a Francesco d’Assisi». Occhio perchè non si tratta dell’ennesima e un po’ scontata rievocazione storica. Ma di un qualcosa a metà tra il ricordo e il ringraziamento a Dio di aver avuto vicino un santo come Francesco d’Assisi, che alla Verna ricevette le stimmate di Dio.
Un racconto di uomini e donne per il viaggio del poverello di Assisi e del suo incontro con il Conte Orlando Catani, signore del Casentino, che avvenne nel 1214. Si racconterà coi gesti e vesti, con l’incedere e le parole di quando il Conte Orlando partì dal suo castello – di cui oggi rimangono ruderi un po’ malmessi – fino al suo arrivo della foresta della Verna dove, nel frattempo, Francesco d’Assisi era salito a raccogliersi, pregare e fare penitenza. Non una rievocazione, ma un corteggio storico iniziato come idea, per la prima volta a Chiusi della Verna negli anni ’50, tra cambiamenti e svariate edizioni. Un ricordo vivente ripreso negli anni 80, per il Giubileo del 2000 e attualmente ogni anno dal 2010. La mobilitazione e l’impegno di un paese fatto di persone fantastiche che hanno ricreato anche il conio della moneta dell’epoca. E tutto questo non per ricordare, ma per non dimenticare quel che accadde circa 800 anni fa , quando nel 1214 Francesco d’Assisi salì alla Verna su invito del conte Orlando conosciuto a San Leo l’anno prima, e in quella occasione gli fu donato il monte della Verna. Questo fine settimana medievale è da segnare sul calendario: sabato sera ci sarà anche un percorso enogastronomico con menù ricostruito da antichi tomi che avrà luogo lungo le stradine e gli scorci del borgo antico del paese, partendo dai ruderi del castello del conte Orlando fino a scendere nella Piazza dei Caduti. Una sorta di marcia nel tempo, un incedere tra le mura e la riscoperta dei sassi delle mulattiere che torneranno per una sera come ottocento anni fa. Affacci sulle vecchie case del paese, tra spettacoli medievali, torce e anche un torneo di tiro con l’arco tra arti e mestieri. Un preludio per quel accadrà il giorno dopo, una sorta di percorso sensoriale per entrare in quell’atmosfera unica e magica che solo chi ha amore per il suo paese sa comuniare.
Domenica pomeriggio l’appuntamento con «Il dono del monte Verna dal Conte Orlando a Francesco d’Assisi». Migliaia di persone, e non solo i paesani si improvviseranno figuranti: daiConti con la loro corte e il popolo che li seguirà dopo la partenza dal paese fino ad arrivare al Santuario della Verna. Una sfilata per le vie del paese, dalla vecchia mulattiera costruita pietra dopo pietra dai frati di Francesco. Si chiama Ansilice questa strada che percorre il borgo di La Beccia e arriva al santuario. Nel momento più solenne l’incontro tra Francesco d’Assisi ed il Conte Orlando. Il corteo sarà aperto dai Cavalieri dell’Etruria, ci saranno i cavalieri del conte, i musici di corte, la corte, il popolo di Chiusi. Il corteo come riportano le scritture medievali, sarà allietato da spettacoli lungo il percorso. Ci saranno anche gli sbandieratori della Città di Arezzo. Dopo la salita, oltre la porta del convento, si farà festa per l’arrivo dei Conti e del loro elegante corteo. La foresta della Verna sarà lì oggi come ieri con gli stessi alberi, le rocce ruvide: quella che fece incontrare Frate Francesco al Conte Orlando. «Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento e per aere e nubilo e sereno e onne tempo».