Arezzo, 18 gennaio 2022 - Dopo due anni complicati, torna a pieno regime l’appuntamento con “VicenzaOro” e il 30% degli espositori arriverà da Arezzo. Dal 20 al 24 gennaio, nella città veneta, torna il più importante evento con i mercati internazionali per il comparto orafo che, nell’aretino, ha visto un 2022 in straordinaria crescita, con un export che ha fatto registrare un +42% rispetto al 2021. “L'edizione 2023 si preannuncia come quella del ritorno alla normalità, oltre 1.100 espositori provenienti per quasi il 60% dall’Italia e per la restante parte da oltre 30 Paesi del mondo saranno presenti con i loro stand nel quartiere fieristico vicentino”, spiega il presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini. Con il 2023 ritorneranno in fiera quasi 200 espositori provenienti dal continente asiatico. Hong Kong e Cina, India, Tailandia, Indonesia e Corea del Sud rappresentano oltre il 16% degli espositori stranieri. Altrettanto numerosi saranno gli espositori dei Paesi dell’Unione Europea, mentre quasi 100 saranno quelli provenienti dalla Turchia e dai Paesi Medio-orientali. Saranno infine presenti operatori provenienti dal continente americano (USA, Canada e Messico), oltre che dalla Svizzera e dal Regno Unito. “La grande maggioranza degli espositori italiani a VicenzaOro proviene dai nostri principali distretti manifatturieri. Ancora una volta la parte del leone verrà giocata dalle imprese orafe di Arezzo che rappresentano quasi il 30% dei circa 650 espositori italiani”, aggiunge Parrini.
Dal distretto vicentino provengono il 23% degli espositori. Il distretto di Valenza Po, il polo produttivo e commerciale di Napoli e Caserta e l’hub di Milano garantiscono ciascuno circa il 10% degli espositori. Oltre alle imprese artigiane e industriali saranno presenti alla manifestazione fieristica i marchi dell’alta gioielleria, i distributori di pietre preziose oltre agli operatori del settore packaging e visual merchandising ed ai produttori dei macchinari più avanzati per la manifattura orafa. “Confartigianato sarà presente con gli stand collettivi delle Associazioni provinciali di Vicenza e Arezzo che rappresentano la delegazione più numerosa tra le collettive associative nazionali”, sottolinea Parrini. “Rispetto al periodo pre-pandemia l'export del settore orafo nazionale segna una crescita di 37 punti percentuali. Si tratta dei dati Istat forniti dalla Camera di commercio di Arezzo e Siena e relativi ai primi 9 mesi del 2022”, commenta il coordinatore della Federazione Orafi di Confartigianato, Paolo Frusone. “Una crescita così consistente – aggiunge Frusone - va comunque letta alla luce delle variazioni delle quotazioni del metallo prezioso che, rispetto ai primi 9 mesi del 2019 è cresciuta del 42%. I distretti industriali di Arezzo e Vicenza, ancora una volta, fanno registrare una performance migliore del loro fatturato estero rispetto al dato nazionale. La crescita del fatturato estero di settore nel distretto di Arezzo arriva al +48% e al +52% nel distretto di Vicenza”, sottolinea Frusone. “I principali mercati di destinazione dell'export nazionale e dell'export provinciale dei due distretti sono come al solito: Stati, Uniti, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Francia, Germania, Regno Unito, Turchia e Svizzera. Gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di destinazione dell'export nazionale (15% del totale export nazionale) e dell'export vicentino (+24% totale export provinciale), mentre per il distretto di Arezzo rappresentano il secondo mercato di destinazione (12% del totale dell'export provinciale). Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano il principale mercato dell'export aretino (24% del totale dell'export provinciale), mentre si attestano al secondo posto per l'export del distretto di Vicenza (14% del totale dell'export provinciale) e al terzo posto per l'export nazionale (12% del totale dell'export nazionale)”, conclude il coordinatore della Federazione Orafi di Confartigianato.