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Danni del maltempo, l'appello dei coltivatori di tabacco "kentucky" della Valtiberina

"Salviamo una eccellenza italiana". Il 18 agosto sono andati distrutti 600 degli 800 ettari di prodotto e le aziende si ritrovano con diversi problemi, a partire da quello della manodopera

Roberta Giorni, imprenditrice agricola e capogruppo di maggioranza al Comune di Anghiari

Arezzo, 29 settembre 2022 - Sono passati più di 40 giorni  dal forte maltempo che lo scorso 18 agosto ha colpito la Valtiberina, provocando ingenti danni alle case, alle persone, ma anche all’economia locale, in particolare quella legata alla produzione del tabacco Kentucky per il sigaro toscano, di cui il comune di Anghiari è il primo produttore in Italia. “L’agricoltura è la prima voce dell’economia anghiarese – ha dichiarato la capogruppo di maggioranza Roberta Giorni – i danni sono stati così estesi che le compagnie di assicurazione non hanno ancora concluso il loro lavoro, ma l’entità appare in tutta la sua gravità. Nei comuni di Anghiari, Sansepolcro e Monterchi vengono coltivati circa 800 ettari di Kentucky da almeno 120 aziende (consideriamo che a livello nazionale si contano circa 1500 ettari e 300 aziende). Di questi, i 600 ettari coltivati nei comuni di Anghiari e Sansepolcro sono andati quasi completamente distrutti. Solo il comune di Monterchi si è salvato dalla distruzione, pur avendo subito una grandinata nel mese di luglio. Essendo il tabacco una coltura “assicurabile”, non può usufruire dell’eventuale riconoscimento di calamità naturale che la Regione Toscana ha richiesto al Ministero: chi è assicurato riceverà il risarcimento a fine anno e chi non lo è non percepirà nulla”. Negli ultimi anni il premio che un tabacchicoltore deve pagare alla compagnia di assicurazione è lievitato in modo esponenziale e oggi arriva fino a oltre il 20% del valore assicurato al lordo del contributo comunitario e per effetto dell’evento di quest’anno le condizioni assicurative potrebbero peggiorare. Questo si aggiunge al forte aumento dei costi di produzione dell’ultimo anno. “Quanto accaduto, generando un minore ricavo per l’azienda, si ripercuote inevitabilmente e in modo pesante sull’economia della nostra zona, anche per effetto dei mancati acconti di agosto e settembre pagati dalle ditte manifatturiere ai coltivatori sul prodotto in fase di raccolta – ha aggiunto Giorni - attualmente le aziende agricole si trovano ad affrontare dei problemi di difficile soluzione, primo fra tutti quello della manodopera, che si era manifestato già l’anno scorso. Ma quest’anno la situazione è precipitata: gli agricoltori che avevano fatto richiesta di lavoratori non comunitari per il 2022 attraverso il Decreto flussi hanno visto accolte le loro richieste solo per il 23%! Inoltre le aziende che hanno già dipendenti formati ed esperti, anche da molti anni, per effetto di questa calamità rischiano di perderli. Questi lavoratori si sono trovati, dall’oggi al domani, senza più lavoro e hanno dovuto cercarne un altro, spesso aiutati dallo stesso datore di lavoro, ma questo comporta che molti di loro, probabilmente, non torneranno, aggiungendo un ulteriore, gravissimo colpo alla gestione delle aziende. La calamità del 18 agosto ha quindi aggravato una situazione già difficile e ci dobbiamo impegnare a trovare delle soluzioni: non possiamo rischiare di perdere delle aziende che, nella produzione del tabacco per il sigaro toscano, rappresentano un’eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo, con un gravissimo danno per l’economia della nostra vallata".