DANIELE PETRONE
Economia

Estra rilancia: in lizza per Unieco, la "cassaforte" di Sei Toscana

Il gruppo ha 140 milioni di fatturato. Al commissario già venti manifestazioni d’interesse. La società guidata da Macrì in cordata con Alia, gestisce i rifiuti in provincia di Firenze

LEADER Francesco Macrì, presidente di Estra, multiutility dell’energia in grande crescita negli ultimi anni

Arezzo, 14 novembre 2018 - Le grandi società società di multiservizi sedute allo stesso tavolo. E c’è anche Estra. Le altre vanno da Iren a Hera, fino ad Acea e Aimag. Tutte con l’obiettivo di prendersi l’intera torta o una grande fetta. Ossìa la Uha, la Unieco Holding Ambiente, il ramo d’azienda in pancia al colosso cooperativo che gestisce una quantità enorme di servizi in mezza Italia che riguardano in particolar modo i rifiuti.

Nonostante il tracollo finanziario di Unieco – in liquidazione coatta amministrativa dal 7 aprile 2017 dopo il clamoroso crac – il gruppo ambiente è quello che risulta più appetibile coi suoi 140 milioni di fatturato. Sabato scorso è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle manifestazioni d’interesse sulla scrivania del commissario liquidatore Corrado Baldini.

Ne sono pervenute venti, anche se potrebbero arrivarne altre via posta nelle prossime ore. E domani saranno esaminate in una riunione. Siamo ancora in una fase primordiale perchéle manifestazioni d’interesse non sono altro che approcci di partecipazione, ma al momento senza soldi sul tavolo. Come a dire: «Noi ci siamo». E gli ammessi allo step successivo avranno accesso al Data Room, ovvero alla documentazione della holding per poi valutare la formulazione dell’offerta vera e concreta.

Poi il Ministero dello sviluppo economico aprirà il bando di gara coi periti che fisseranno il prezzo base. L’obiettivo è quello di trovare un nuovo proprietario entro fine 2019. Ma il fermento è già grande. La partita è importante, con interessi e denaro in ballo. Ma anche strategie per giocare al rialzo e infastidire i competitor rivali. Ecco perché le multiutility di servizi si sono posizionate tutte sullo scacchiere.

In prima fila c’è Iren che già nel 2014 tentò l’integrazione tra le due divisioni ambiente, poi sfumata. Fortemente interessata anche Aimag che ha in gestione la bassa modenese, da Carpi a Finale Emilia. E poi c’è Hera che opera anche a Bologna, Modena, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Concorrerà pure Acea che ha la concessione – prolungata recentemente dal sindaco Virginia Raggi – fino al 2031 a Roma. Mentre non si trovano riscontri su A2A, multiservizi bresciana che inizialmente pareva potersi inserire.

Infine c’è l’interessante candidatura di Estra. Seppure il liquidatore sia intenzionato a privilegiare chi presenterà un’offerta per tutto il blocco, il gruppo dell’energia sarebbe interessato a rilevare – scorporata – la parte di servizi della Toscana del Sud, quella che fa capo a Sta con Sei Toscana.

Per ora Estra ha presentato una manifestazione di interesse, assieme a Alia, la società di gestione dei rifiuti della provincia di Firenze, uno degli attori più importanti della Toscana sul fronte della raccolta. È il primo passo, potrebbe essere l’avvio di un’alleanza che punta a dar vita a una Hera toscana: una multiutility con un forte controllo pubblico capace di spaziare dall’energia ai rifiuti e ai servizi idrici. Un obiettivo che deve passare, però, per l’acquisizione di Unieco Holding Ambiente. E soprattutto di Sta.