
Ivana Ciabatti
Arezzo, 1 agosto 2019 - La Italpreziosi ha sottoscritto un accordo con l'Agenzia delle Entrate finalizzato a definire «l'intero contenzioso inerente l'indeducibilità dei costi di acquisto per importazioni di metalli preziosi, regolarmente transitati dalla dogana e fatturati, da alcuni Paesi come Svizzera e Hong-Kong, e relativo alle annualità dal 2007 al 2012».
Lo rende noto la stessa azienda aretina che opera nel settore di affinazione e trading di metalli preziosi. La contestazione, spiega Italpreziosi, «si fondava su una norma di controversa interpretazione, successivamente abrogata nel 2015 proprio a causa della sua iniquità, ma non con effetto retroattivo.
Nonostante i rilievi fossero di natura formale, senza alcuna evasione fiscale, e che la società avesse ottenuto ben nove sentenze favorevoli di primo e secondo grado in Commissione tributaria, e solamente una contraria, la Italpreziosi, visto l'attuale crescita a doppia cifra ed i piani di sviluppo futuro molto ambiziosi, ha ritenuto opportuno chiudere la vertenza con l'Agenzia delle entrate per evitare le incognite degli esiti del complessivo giudizio».
L'ad di Italpreziosi Ivana Ciabatti, anche presidente di Federorafi, commentando la vicenda, ha sottolineato, riporta la nota «il grave problema della 'non certezza del dirittò che incide assai negativamente sulla capacità attrattiva del nostro Paese da parte degli investitori esteri e degli stessi imprenditori italiani».