Salvatore Mannino
Politica

Ballottaggio, le grandi manovre: la chiave vincente per gli sfidanti è Marco Donati

A Ghinelli bastano e avanzano i suoi voti, Ralli deve fare il pieno di tutti. Ma l’ex deputato non si sbilancia Possibile anche la mossa del cavallo. Entrambi devono riportare alle urne i loro

Marco Donati

Marco Donati

Arezzo, 24 settembre 2020 - Sulla carta non c’è partita: troppi dodici punti da recuperare in meno di due settimane. Ma sulla carta non c’era partita nemmeno nel 2015, quando Alessandro Ghinelli riuscì a rimontare nove lunghezze a Matteo Bracciali, il superfavorito della vigilia, proprio nel ballottaggio. Succede perchè lo spareggio non è il secondo tempo di un match già cominciato, o almeno non è solo quello.

Piuttosto assomiglia a un incontro di calcio sospeso e ripreso dopo giorni, a volte settimane: chi lo dice che le condizioni di forma sono le stesse di prima? Ecco allora che Ghinelli e Luciano Ralli sono a studiare le strategie di queste due settimane di passione, il primo per mantenere il vantaggio e il ruolo di favorito, l’altro per riguadagnare quello che non ha avuto al primo turno. La regola numero uno, in questi casi, è riportare alle urne i propri elettori.

Mica facile. Basti ricordare quanto successe in un altro ballottaggio tiratissimo, nel 2004, quello fra Luigi Lucherini, sindaco uscente, ingegnere anche lui, e Monica Bettoni, che al primo turno aveva mancato la vittoria secca di pochi decimali, sia pure avendo l’avversario a meno di un’incollatura. Bene, nella sfida finale il centrodestra riuscì ancora a mobilitare i suoi (lo dicono i numeri assoluti di allora), il centrosinistra un po’ meno.

E infatti fu Lucherini che uscì vincitore. In fondo, anche a Ghinelli basterebbe confermare i 23 mila voti che ha ottenuto fra domenica e lunedì. Molto probabilmente gli garantirebbero il successo, anche al netto delle schede (il 2 per cento, quasi tutta gente di destra) andate al frondista Fabio Butali, il vigile guastafeste. Sarebbe sufficiente forse che i supporter di quest’ultimo se ne restassero a casa, abbassando il quorum di maggioranza. Ralli, invece, ha un disperato bisogno di fare il pieno non solo dei suoi ma anche dei consensi degli altri 6 candidati a sindaco, da Marco Donati, il terzo incomodo, ai 5 stelle, più gli spiccioli delle liste civiche minori.

Quanto ai due partiti comunisti, farebbero comodo anche loro, sia pure nella modestia dei risultati, ma almeno Alessandro Facchinetti ha già detto che questo o quello per lui pari sono. E’ un po’ lo schema scelto anche da Massimo Menchetti, il candidato grillino puro e duro: non daremo indicazioni di voto. Il medico del centrosinistra spera nell’appello al voto utile direttamente all’elettorato 5 stelle.

La vera chiave di una rimonta che resterebbe comunque di sesto grado superiore è mettere le mani sul pacchetto elettorale, il 9 per cento, di Donati. Nel Pd sono convinti che siano voti loro in libera uscita: lo dimostrerebbe la differenza fra il 35 di Ralli e il 41 di Giani alle Regionali. L’ex deputato renziano, ora civico, però non ci sta: ho pescato a destra e a sinistra.

Lui e il suo entourage annunciano una conferenza stampa per domani, ma ben difficilmente si sbilanceranno oltre il classico «daremo indicazione di voto verso chi accoglie di più il nostro programma». Per quanto trapela, Donati non ha ancora visto nè Ralli nè Ghinelli anche se lui dice che per indole è pronto a parlare con tutti. I contatti veri cominceranno nei prossimi giorni e comunque non porteranno ad apparentamenti già esclusi dal protagonista, al massimo accordi un po’ più elastici.

Qualcuno sussura di pour parler possibili non solo col centrosinistra da cui Donati viene, ma anche col centrodestra. La mossa del cavallo. La partita è complessa, sul tavolo anche la questione del prossimo sindaco, quello che verrà fra 5 anni. Inchiesta Coingas permettendo