Arezzo - SE VINCE LUI sarà il sindaco più giovane della storia della città. Matteo Bracciali, 31 anni, è il candidato del centrosinistra. Quale bilancio dopo mesi di campagna elettorale? «Positivo. Ho girato il territorio in lungo e in largo, ho visitato le aziende, ho un quadro a 360 gradi della realtà aretina». Avrà dunque chiaro anche il cahier de doleance... «Composto da tre punti: tasse, burocrazia, sicurezza». Le tasse... «In nove anni la città ha perso nove punti di pil mentre la disoccupazione è passata dal 4 al 9%. Ora si riparte, la ripresa c’è e noi dobbiamo fare il nostro»- Torni al punto... «Il carico fiscale va ridotto e il Comune ha l’obbligo di agire, ma c’è bisogno di grandi competenze». Ha un nome? «Uno dei migliori se non il primo della classe. Enrico Bondi sarà il mio consigliere economico, uomo di onestà specchiata e con un grande amore per Arezzo». Cosa gli chiederà? «Se riduco le tasse devo trovare una copertura. Bondi metterà mano alla riqualificazione della spesa del Comune. Setacciando il bilancio, elimineremo ogni grasso superfluo investendo il surplus nell’abbassamento del carico fiscale». Dove il comune spende male? «Più che altro deve cambiare ruolo: non più soltanto erogatore di servizi ma ente di controllo, pianificazione e programmazione. E’ una rivoluzione che deve avvalersi di competenze». Si spieghi... «Prendiamo la progettazione europea. Non ho bisogno di chi sa fare le carte di identità, ma di chi sa scrivere un progetto, il modo per reperire risorse all’esterno. Devo stanare in Comune le competenze o prenderle da fuori». La burocrazia... «Un’azienda chiede il via libera per un ampliamento? Ebbene, ha bisogno di tempi certi e contenuti. Garantisco che a questo investitore dirò sì o no in pochi giorni». La sicurezza... «Più presidio e lotta a qualsiasi abuso, un’associazione non può diventare pizzeria». Vigili urbani perennemente sul piede di guerra... «Tre soluzioni: aumentare l’organico, mandarli sulla strada , riportare la sede in centro e penso al Baldaccio. Mi batterò perché le forze dell’ordine abbiano migliori dotazioni e più uomini». Ritiene che la Regione sia matrigna con Arezzo? «Ritengo fondamentale il rapporto con la Regione e con il governo. Senza questo, non avremo mai risorse per i nostri asset strategici: oro, cultura, agricoltura». L’oro in primis... «Il sostegno attraverso la formazione è garantito dalla Regione, vedi la valorizzazione del Margaritone. Ma l’oro non è solo questo». E’ la spina dorsale della nostra economia... «Sì, ma è pure elemento di caratterizzazione turistica e penso agli Uffizi dell’oro in piazza Grande, un brand per chiudere il cerchio: nella Toscana del vivere bene, qui l’unico distretto industriale ad aver resistito alla crisi e dove trovare la via dell’oro, il museo, il luogo per gli acquisti». Basta al centro storico? «In centro bisogna far incontrare chi fa commercio, chi artigianato chi risiede. E’ aperto un dialogo con il comitato ed entro due mesi apriremo un tavolo di confronto». Come pensa di riempire il centro di funzioni? «In piazza Grande con gli Uffizi dell’oro. La Fortezza potrebbe essere da una parte il luogo commerciale degli scambi, dall’altra la sede di un museo della città». Le infrastrutture... «Per collegarci al resto del mondo dobbiamo riqualificare la stazione e avere a Olmo lo scalo della Direttissima. Strategica la Due Mari per aprirci al Nordest e e all’Europa centrale»
PoliticaBracciali:"Se vinco Enrico Bondi sarà il mio consigliere economico"