Dory d'Anzeo
Politica

Elezioni, lo "schiaffo" del vigile Butali: "E ora pronto a parlare con tutti"

«Ma alle mie condizioni», dice col suo 2% decisivo a tenere il sindaco sotto il 50. «Porta aperta ad Alessandro ma non busserà. Ralli? Potrei superare l'avversione politica»

Fabio Butali

Fabio Butali

Arezzo, 23 settembre 2020 - Tra i fattori che hanno impedito ad Alessandro Ghinelli di riconfermarsi sindaco al primo turno, c’è anche la presentazione di una lista - ‘Prima Arezzo’ , quella del poliziotto municipale in aspettativai Fabio Butali - che ha ‘pescato’ dallo stesso bacino di preferenze. Anche se la lista ha ottenuto poco meno del 2%, quei voti avrebbero potuto significare molto per il sindaco uscente, che invece dovrà vedersela con Ralli fra due settimane.

Una circostanza per la quale Butali si dice ‘contento’: «Fa bene alla democrazia. Il ballottaggio sarà un confronto tra le due corazzate che si sono presentate in pompa magna per tornare al governo di Arezzo; il ballottaggio mi sembra il giusto epilogo. Entrambi gli schieramenti hanno messo in campo tante navi, ora è arrivato il momento di spiegare agli aretini a cosa servono tutte queste navi e come utilizzarle. Si gioca uno scontro tra due parti che hanno messo in campo pari forze«.

È soddisfatto del risultato ottenuto? «Stiamo festeggiando un 2% che, per un gruppo di amici che si è conosciuto due mesi fa, non è poco. Questo risultato sarà la dote che porteremo da qui in avanti, perché noi non ci fermiamo con questa esperienza. Mantenendo la forma di associazione, non saremo mai un partito, ci proporremo agli aretini con sempre nuove idee e progetti, avendo i giovani come punto di riferimento«.

Ha già deciso chi appoggiare al ballottaggio? «Per ora no, deciderò assieme ai ragazzi della lista. Questo 2% può essere poco, ma può voler dire anche tanto. Se qualcuno crede che questa dote sia importante, dovrà però rinunciare a qualcosa. Non a favore mio, ma della città«.

In che senso? «Bisogna abbandonare certe logiche di spartizione del potere, certi modi di fare che hanno sempre caratterizzato la politica. Se qualcuno vuole il nostro appoggio, deve dimostrarci che lavorerà per il bene di Arezzo, non per quello personale«.

Quella persona potrebbe essere anche Ghinelli, quindi? «Se avrà voglia di parlare con me, se bussa alla mia porta, io apro. Ma dovrà rinunciare a parecchie cose, a cominciare dal suo orgoglio. Dovrà rinunciare alla spartizione delle poltrone, dovrà accettare di mettere dei tecnici capaci nella partecipate. In sostanza, dovrebbe tornare a essere quello che era cinque anni fa. A quelle condizioni, lo appoggerei. Dubito, però, che lui sia disposto a fare tutto questo, visto che non ha nemmeno preso le distanze dal suo vice sindaco quando mi ha attaccato«.

Tuttavia, pare di capire, non è una porta chiusa nemmeno per Ralli «Per la mia città ho rinunciato a tante cose, anche al tempo in questi ultimi mesi. Potrei senza dubbio mettere da parte le mie avversioni politiche, se mi trovassi di fronte persone che ragionano da civici, e non meramente da politici»