MARCO CORSI
Politica

Europa Verde dice no alla multiutility unica regionale

Critica la posizione di Leonardo Simoni, portavoce provinciale e di Francesco Romizi, consigliere comunale di Arezzo.

Europa Verde dice no alla multiutility

Arezzo, 17 febbraio 2022 - “Multiutility unica regionale a cui affidare la vita dei cittadini. No grazie. Si invece alla costituzione di aziende totalmente pubbliche, in ambito provinciale, con l’obiettivo di facilitare la trasparenza e l’erogazione di buoni servizi, il controllo ed un miglior rapporto con i cittadini”. E’ questa la posizione di Leonardo Simoni, portavoce provinciale di Europa Verde e di Francesco Romizi, consigliere comunale di Arezzo. I due esponenti temono che, anche nell’aretino, si creino le condizioni per un certo trasversalismo politico quando si parla di servizi pubblici essenziali da affidare alla gestione privata. Hanno ricordato che in importanti Paesi europei come Spagna, Francia, Germania, i servizi pubblici stanno tornando sotto il controllo e la gestione dello Stato, mentre in Toscana si discute di quotare in borsa i servizi essenziali.

“Un mostro aziendale a più teste che comprende anche beni comuni come l’acqua, dove un referendum nel 2011 aveva stabilito l’esatto contrario di quanto si andrebbe a realizzare con il nuovo organismo – hanno tuonato Simoni e Romizi – In che regime di concorrenza opererebbe la multiutility? Sappiamo bene, infatti, che i cittadini possono scegliere il fornitore di corrente elettrica che trovano più conveniente, ma non possono scegliere né a chi affidare i rifiuti né da chi acquistare l’acqua. Ripetiamo, un vero e proprio mostro anche dal punto di vista del mercato. Nel frattempo a Firenze, per esempio, non sanno come fare per lo smaltimento delle nuove bioplastiche compostabili, si parla di bio-digestore ma la raccolta dell’organico è deficitaria e comporta al momento diversi problemi. Questa convinzione che soltanto un forte accentramento dei servizi sia la soluzione è sinergica al successivo passaggio della privatizzazione”.

Romizi e Simoni hanno spiegato che le opportunità che si aprono con le risorse del PNRR vanno colte per riorganizzare i servizi pubblici locali riordinando gli ambiti di lavoro e “non realizzando l’ennesimo soggetto di diritto privato che, la storia recente ci insegna, privatizza gli utili e socializza le perdite attraverso le bollette dei cittadini”. Europa Verde Arezzo e Arezzo 2020 stimolerà quindi un dibattito pubblico, nella consapevolezza che si sta parlando di scelte fondamentali per la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine toscane. “Le forze politiche, a parer nostro, hanno la responsabilità di riappropriarsi l’ascolto e la conseguente rappresentanza dei cittadini e dei territori ed infine di indicare le soluzioni attraverso le scelte, eludere queste responsabilità è squalificante per tutta la politica”, hanno concluso.