Arezzo, 16 dicembre 2023 – Avvocato, uomo politico, letterato e artista ma anche "figura distante dai valori costituzionali" perché vicino "al fascismo, prendendo anche le difese dei terroristi che hanno, nel dopoguerra, operato in suo nome". Il nome di Oreste Ghinelli, storico dirigente del Movimento sociale aretino, agita ancora la politica aretina nonostante sia morto nel 1985. Le forze di opposizione e l’Anpi che chiedono di annullare l’iniziativa che ricorda il padre dell’attuale sindaco di Arezzo, Alessandro. È in programma martedì nell’aula del consiglio comunale con il patrocinio del presidente del consiglio comunale che modererà gli interventi di avvocati, storici e politici locali.
Ghinelli senior, nato ad Arezzo nel 1923, è stato a lungo impegnato in politica prima come sostenitore della Repubblica di Salò e poi nel Movimento sociale italiano, del quale è stato a lungo uno dei leader locali. Ha seduto in diverse legislature nel consiglio comunale ed è stato candidato al Parlamento. Da avvocato ha anche difeso imputati di destra in numerosi processi e durante uno di questi accuserà l’ictus che gli sarà fatale. Non solo: Oreste Ghinelli è stato epigrammista, libellista, autore di favole per l’infanzia e drammi teatrali, traduttore dei Commentarii di Giulio Cesare e pittore.
Profilo che risulta comunque inaccettabile per il Pd aretino: "La scelta della presidenza del consiglio comunale di commemorare la nascita di Ghinelli è ingiustificabile. La città di Arezzo ha dato i natali a molte altre figure istituzionali di altissimo livello che hanno ricoperto ruoli nazionali che hanno dato grande contributo alla nostra comunità. La scelta denota una partigianeria che non appartiene a quel ruolo: il fatto che venga celebrato il padre del sindaco alimenta ancor di più questo aspetto".
I dem della città chiedono di non separare la figura di Oreste Ghinelli dal contesto storico in cui ha operato: "Nella provincia medaglia d’oro della Resistenza è almeno controverso celebrare per una istituzione pubblica, una figura così distante da quei valori costituzionali. Sarebbe cioè importante rileggere la storia: la storia però non si riscrive, al limite si cerca di comprenderla mentre questa cerimonia è solo apologetica".
"L’amministrazione comunale, proprio negli 80 anni dagli eccidi nazisti – scrive la locale sezione dell’Anpi in una nota – decide, invece, di celebrare la figura di un politico che, al momento delle stragi, era dall’altra parte, dalla parte degli assassini, che ha condiviso gli stessi ideali e le stesse convinzioni di coloro che hanno contribuito a uccidere centinaia di civili innocenti della nostra provincia". Chiede di cancellare l’evento in memoria di Ghinelli anche Francesco Romizi, capogruppo della lista di sinistra Arezzo 2020, che rivendica i valori antifascisti della città: "Si va a ricordare un attivo esponente del neofascismo aretino – spiega Romizi – senza che abbia mai rinnegato nefandezze e soprusi fascisti".