Arezzo, 22 settembre 2020 - Ore 15.06. Quarta proiezione che vede consolidarsi lo scenario del ballottaggio: vede Ghinelli al 48,9% e Ralli al 34,4. Comunque il traguardo del 50% per l'attuale sindaco resta vicino e quindi dovrà essere il voto reale a fissare le vere posizioni, quelle definitive. La copertura dell'attuale campione arriva al 71% e quindi orientativamente equilibrata nella scelta delle sezioni.Stabili gli altri candidati dietro i due per ora in testa.
Ore 13.25. La terza proiezione della Rai cambia le carte in tavola anche se non la sostanza dei rapporti di forza. Però l'attuale sindaco Alessandro Ghinelli si attesterebbe al 49,9: ad un soffio dal fatidico 50 ma sempre nel territorio del ballottaggio. Il suo principale rivale Luciano Ralli sale al 35,5% con Marco Donati terza forza al 7% e Menchetti dei 5 Stelle sotto il 3%. La proiezione copre un campione del 35%, quindi piuttosto alta. La partita a questo punto si sposta soprattutto sui voti reali.
Ghinelli sindaco al primo turno: è la prima proiezione Rai, del consorzio Opinio di Antonio Noto, appena trasmessa su Rai due. Il sindaco uscente viene dato al 50,4 per cento, quanto gli basterebbe per passare subito, senza ballottaggio. Molto più basso Luciano Ralli, il candidato del centrosinistra, fermo al 31 per cento, quasi 20 punti sotto, inferiore anche alla forchetta più bassa dell'exit poll che era il 33. Sale invece, rispetto agli stessi exit poll, Marco Donati, che andrebbe in doppia cifra al 10. Michele Menchetti, infine, ottiene il 3 per cento, da aspirante sindaco dei cinque stelle.
E la seconda proiezione, che estende la copertura al 12% del campione, rafforza la posizione di Ghinelli, che passerebbe con il 51,1% contro il 31,5% di Ralli, il 10,2% di Donati e con Menchetti dei 5 Stelle sotto il 3%.
«Sono cresciuto rispetto al 2015 del 13 per cento quindi si vede che i cittadini hanno apprezzato il mio lavoro. Sono fiducioso ma ancora è presto per tracciare un quadro preciso». Lo ha detto il sindaco uscente di Arezzo Alessandro Ghinelli candidato per la lista civica che porta il suo nome e la coalizione di centrodestra, in diretta tv commentando le proiezioni che lo danno in testa con il 50,4 per cento. «Sto con le dita incrociate, sono fiducioso e se si tratta di andare al ballottaggio lo faremo anche se sarà faticoso visto che devo continuare a fare comunque il sindaco di Arezzo».
Sul crinale del ballottaggio era stato invece l'exit poll della Rai, fornito ieri alle 15, basato sui seggi campione scelti ad Arezzo, reistituisce la fotografia di un sindaco uscente che potrebbe evitare in extremis lo spareggio ma che anche lo rischia pur dall’alto di un super risultato. Alessandro Ghinelli è infatti dato in una forchetta che va dal 46,5% al 50,5 mentre il primo sfidante, Luciano Ralli del centrosinistra, oscilla fra il 33 e il 37.
La rilevazione, effettuata per la Rai dal Consorzio Opinio Italia, vede gli altri contendenti staccatissimi: Marco Donati fra il 7 e il 9%, il pentastellato Michele Menchetti tra il 2,5 e il 4,5%. E’ ovvio che si tratta di percentuali virtuali e il margine di errore dell’exit poll è di circa il 4%, come dire che dalle urne potrebbe venir fuori un responso diverso.
Ma è solo su questo che per adesso, in attesa del verdetto odierno, si può ragionare. Il primo elemento è il volo di Ghinelli, peraltro ampiamente previsto e più o meno negli stessi termini di cui si vociferava alla vigilia del voto. Rispetto al primo turno del 2015, il sindaco sale da un minimo di dieci punti a un massimo di quindici, portando il centrodestra ad altezze che soltanto il secondo Lucherini aveva raggiunto.
Siamo dunque di fronte, in ogni caso, a un risultato eccellente anche se Ghinelli non aveva nascosto l’ambizione di una vittoria al primo turno che potrebbe comunque arivare. E’ l’indice di un gradimento popolare che si è consolidato durante i mesi del lockdown con le seguitissime dirette giornaliere sulla situazione in città.
Il risultato di Luciano Ralli e del centrosinistra è invece inferiore alle attese pur se gli elementi di difficoltà per il candidato non mancavano. Ma per lo stimatissimo medico sarebbe già un primo parziale successo portare il rivale al turno suppletivo, a giocare sostanzialmente un’altra partita nella quale gareggiare da underdog ricordando i precedenti, cioè quando il candidato del centrosinistra in vantaggio fu poi sconfitto allo spareggio (Nepi e Bettoni da Lucherini, Bracciali da Ghinelli)
Ha sicuramente drenato voti Marco Donati che secondo l’exit poll oscilla fra il 7 e il 9%, sotto la doppia cifra ma con un dato niente affatto trascurabile: ad Arezzo i candidati civici hanno sempre preso percentuali da prefisso tranne il solito Lucherini che superò il 7%. Donati, uscito prima dal Pd e poi da Italia Viva, ha senz’altro portato via voti a Ralli ma anche considerando il civico nella stessa area e ammettendo che tutti i voti di quella lista confluissero sullo sfidante, ecco che il centrosinistra potrebbe andare appena oltre il 40%.
Percentuale ininfluente per i 5 Stelle, il 2,5-4,5% di Michele Menchetti testimonia, senza colpe degli aretini, quanto sia stata difficile per i grillini la campagna elettorale in Toscana. Mancano al computo i dati degli altri candidati (di cui uno, Farsetti, nell’area di centrosinistra) per un’analisi completa dal quadro uscito dagli exit poll, ma la sostanza non potrà cambiare di molto. Lo scenario resta dunque molto incerto, anche se la forchetta indicata per Ghinelli fa pendere la bilancia verso il piatto del ballottaggio. Sempre ricordando che gli exit poll sono un cosa e i voti reali un’altra, come anche il risultato delle elezioni regionali ha fatto ampiamente capire