Salvatore Mannino
Politica

Verso le elezioni, sfida all'ultimo sondaggio: Ghinelli avanti, Ralli insegue

Al sindaco serve il cappotto subito: al ballottaggio non avrebbe grande serbatoi ulteriori. Ma anche il rivale ha avuto la porta in faccia dai 5 stelle. Outsider Donati e Menchetti

Alessandro Ghinelli e Luciano Ralli

Arezzo, 24 agosto 2020 - I sondaggi ci sono ma sono vecchi di settimane, a volte di mesi. Eppure l’impressione generale è che sia ancora il sindaco uscente, Alessandro Ghinelli, il frontman di questa campagna elettorale che da oggi entra nel vivo dopo la scadenza della presentazioni delle liste. E che dietro lo insegua Luciano Ralli, il candidato del centrosinistra.

Tutti gli altri in ordine sparso, qualcuno con residue possibilità di inserirsi nella lotta per la vittoria finale (il terzo incomodo Marco Donati e, molto molto ipoteticamente, l’uomo dei 5 stelle, Michele Menchetti. Non a caso, le ricerche demoscopiche davano Ghinelli intorno al 40 per cento e Ralli una decina di punti sotto, con Donati come possibile sorpresa, ma ancora lontano dai due principali contendenti, pure se lui si dice convinto di poterli riacchiappare.

Si fosse votato dopo il lockdown, non c’è dubbio che il sindaco uscente (non a caso lui era favorevolissimo a usare la finestra di luglio) avrebbe avuto ottime possibilità di fare scopa fin dal primo turno. La campagna elettorale, in pratica, se la era fatta grazie al ruolo attivissimo nel periodo dell’emergenza Covid e anche a una presenza pressochè monopolistica e quotidiana sui mass-media e sui social.

Bene, quanto riuscità a conservare Ghinelli di questo tesoretto accumulato? E quanto peserà l’inchiesta Coingas che lo lambisce e che ancora potrebbe riservare sorprese prima del voto, anche se l’ipotesi più probabile è che si arrivi alle richieste di rinvio a giudizio dopo il voto?

A prima vista, il serbatoio di consensi pare ancora importante, tanto che nelle stanze del Palazzo si parla di un altro sondaggio che lo darebbe fra 47 e 51% La seconda cifra della forchetta, ossia la maggioranza assoluta, consentirebbe al sindaco a caccia di conferma di risolvere il suo principale problema: vincere al primo turno per la poca capacità espansiva al ballottaggio.

In altre parole, ha già fatto il pieno dei consensi di centrodestra (cinque liste con lui per 150 candidati) e al secondo turno gli resterebbe solo di far di conto sui malpancisti di Fabio Butali (voti di destra ma spesso antipatizzanti verso il candidato ufficiale) e su un’eventuale quota di consensi in libera uscita al primo turno verso Marco Donati. Il rebus di Ralli (altre cinque liste e altri 150 candidati) è ancora più grosso, perchè la gran parte degli osservatori lo vede partire da dietro al ballottaggio, ammesso che ci si arrivi.

Servirebbe dunque una qualche forma di intesa con Donati e anche di intercettare un pacchetto dei voti grillini, se ovviamente l’ex deputato Pd ora civico e Menchetti saranno fuori dallo spareggio. Il guaio è che quest’ultimo ha già chiuso la porta a qualsiasi intesa: i 5 stelle lasceranno libertà di voto e nel 2015 la maggioranza di questi elettori non scelse certo il candidato del centrosinisra Bracciali.

Quanto a Donati, si muove da corsaro, mirando a impadronirsi dei serbatoi di centrodestra e centrosinistra, giocando sugli scontenti, per poi rovesciare il tavolo al ballottaggio. Fondamentale anche la corsa per le Regionali, con lo scontro fratricida nel Pd fra i ticket postrenziano Lucia De Robertis-Simone Tartaro e zingarettiano Vincenzo Ceccarelli-Elisa Bertini.

Una sorpresa può venire da Italia Viva che con l’ex sindaco di Bibbiena Bernardini e l’ex di Montevarchi Francesco Maria Grasso, capaci di incidere in casa democrat, spera in un consigliere. Dovrebbe farcela anche un leghista (Marco Casucci?), sono in pista per un posto Fdi e (con più incognite) Forza Italia.