Arezzo, 3 ottobre 2018 - Bollywood scambia il giorno con la notte. Come i bambini più scatenati di giorno si riposa e di notte sta sveglio fino all’alba. L’alba della Pieve, fino all’altra sera. L’alba del Duomo da stanotte.
Perché la macchina da guerra del cinema indiano si è trasferita armi e bagagli da un angolo all’altro del centro. Un trasloco nel quale ha conservato il parroco, visto che don Alvaro Bardelli guida sia la basilica che la Cattedrale. Un don Alvaro che ha seguito passo passo perfino di notte le riprese.
Un po’ curioso, forse, ma anche tanto attento alla sua chiesa. Trasformata ma non snaturata. Impossibile avventurarsi tra le navate ma il passaparola va da sè: grandi lampadari pendenti, luci soffuse stile monastero, un gigantesco tavolo di legno, la copertura di quanto nel tempio non fosse in linea con il film. E fuori una mobilitazione d’altri tempi.
Le gru si arrampicano da un lato all’altro della Pieve: e le luci esterne influenzano quelle interne, fasci «lunari» che potremo ammirare solo nel film, in uscita tra qualche mese. Al centro lui, Prabhas. Il divo del cinema indiano, per una volta senza barba: basta una foto su Facebook e i like volano, trainati dall’altra parte del mondo.
La stretta di mano con il padrone di casa, don Alvaro, e l’assessore Marcello Comanducci, che da mesi preparava questo sbarco, vengono riprese rapidamente in India. Prabhas stavolta è sbarbato e questo quanto basta a scatenare la curiosità dei fans. Come se vedessimo Zingaretti-Montalbano con i boccoli o Servillo palestrato.
Al centro una storia romantica: lui e lei che si incontrano, lontani come Giulietta e Romeo ma poi nel film fatalmente legati. Lei è Pooja Hegde, bella come solo le indiane sanno essere, da ieri sul set.
Lieto fine? Bollywood in genere non lo nega mai ma lo scopriremo solo a tempo debito. Intanto Prabhas, parlando con Comanducci, ha confessato di essere stato conquistato dalle bellezze della città. Bene, che ne parli in India, ai milioni di connazionali che pendono dalle sue labbra. Li aspettiamo a braccia aperte