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Capello, tra gli ultimi ingaggi amaranto
I conti non tornano. La battuta viene facile se si guarda al monte ingaggi degli amaranto e al rendimento della squadra in questa stagione. I dati elaborati dalla Gazzetta dello Sport a fine 2024 affermano che la Ss Arezzo ha speso 3.983.035 euro per costruire la propria rosa, cifra che è senz’altro lievitata con il mercato invernale, che ha portato in città calciatori importanti come Capello, Ravasio e Gilli. Lo conferma il fatto che il presidente Manzo ha dovuto integrare una nuova fideiussione a gennaio per coprire l’aumento del monte ingaggi. Nella speciale classifica del girone B relativa ai club che hanno speso di più, l’Arezzo è sesto dietro a Spal, Ternana, Entella, Pescara ed Ascoli.
Tutto sommato, dunque, si può dire che la posizione di classifica è simile (settimo posto) e che c’è pure chi sta peggio, basti pensare che la Spal con circa 6 milioni e mezzo spesi è in zona playout e anche l’Ascoli è dietro gli amaranto pur avendo speso di più. Tuttavia, è altrettanto evidente che il Cavallino si trova dietro a società che sono state decisamente più parsimoniose. Eclatante è il caso della Pianese: gli amiatini hanno il secondo monte ingaggi più basso dell’intera terza serie, eppure precedono il Cavallino di un punto in classifica. Virtuose rispetto all’Arezzo anche Torres e Vis Pesaro, rispettivamente terza e quarta in classifica pur avendo un monte ingaggi di 1.628.379 e 2.421.365. Per concludere il quadro, anche il Pineto, che insegue gli amaranto ad appena due punti di distanza, ha speso molto meno (1 milione e 700mila euro circa).
Ciò che salta all’occhio, soprattutto, è la differenza rispetto alla scorsa stagione: è vero che l’Arezzo attuale ha sei punti in più di quello di Indiani a parità di partite disputate, ma il momentaneo settimo posto non rappresenterebbe un significativo miglioramento rispetto a un anno fa, quando le spese ammontavano ad appena 1.273.000 e la società adottava la politica del minutaggio dei giovani per ottenere i contributi dalla Lega calcio.
Insomma, il bicchiere è da considerarsi sicuramente mezzo vuoto: la posizione di classifica al momento non giustifica un monte ingaggi più che triplicato rispetto alla scorsa stagione.
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