LUCA AMOROSI
Sport

Arezzo, adesso i conti non tornano. Frenata nonostante gli ingaggi top

Le spese di mercato degli amaranto sono salite, ma in classifica lo precedono squadre più virtuose

Capello, tra gli ultimi ingaggi amaranto

Capello, tra gli ultimi ingaggi amaranto

I conti non tornano. La battuta viene facile se si guarda al monte ingaggi degli amaranto e al rendimento della squadra in questa stagione. I dati elaborati dalla Gazzetta dello Sport a fine 2024 affermano che la Ss Arezzo ha speso 3.983.035 euro per costruire la propria rosa, cifra che è senz’altro lievitata con il mercato invernale, che ha portato in città calciatori importanti come Capello, Ravasio e Gilli. Lo conferma il fatto che il presidente Manzo ha dovuto integrare una nuova fideiussione a gennaio per coprire l’aumento del monte ingaggi. Nella speciale classifica del girone B relativa ai club che hanno speso di più, l’Arezzo è sesto dietro a Spal, Ternana, Entella, Pescara ed Ascoli.

Tutto sommato, dunque, si può dire che la posizione di classifica è simile (settimo posto) e che c’è pure chi sta peggio, basti pensare che la Spal con circa 6 milioni e mezzo spesi è in zona playout e anche l’Ascoli è dietro gli amaranto pur avendo speso di più. Tuttavia, è altrettanto evidente che il Cavallino si trova dietro a società che sono state decisamente più parsimoniose. Eclatante è il caso della Pianese: gli amiatini hanno il secondo monte ingaggi più basso dell’intera terza serie, eppure precedono il Cavallino di un punto in classifica. Virtuose rispetto all’Arezzo anche Torres e Vis Pesaro, rispettivamente terza e quarta in classifica pur avendo un monte ingaggi di 1.628.379 e 2.421.365. Per concludere il quadro, anche il Pineto, che insegue gli amaranto ad appena due punti di distanza, ha speso molto meno (1 milione e 700mila euro circa).

Ciò che salta all’occhio, soprattutto, è la differenza rispetto alla scorsa stagione: è vero che l’Arezzo attuale ha sei punti in più di quello di Indiani a parità di partite disputate, ma il momentaneo settimo posto non rappresenterebbe un significativo miglioramento rispetto a un anno fa, quando le spese ammontavano ad appena 1.273.000 e la società adottava la politica del minutaggio dei giovani per ottenere i contributi dalla Lega calcio.

Insomma, il bicchiere è da considerarsi sicuramente mezzo vuoto: la posizione di classifica al momento non giustifica un monte ingaggi più che triplicato rispetto alla scorsa stagione.

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