
Il leader della difesa amaranto Chiosa
Sei punti contro Lucchese e Pianese per blindare, almeno, il quinto posto e sperare in un mezzo passo falso del Pescara per provare a riagganciare la quarta posizione. All’Arezzo servono due vittorie nelle ultime due partite Cristian Bucchi proverà ad ottenerle con l’undici migliore. A Chiavari ha scelto di cambiare ben sei undicesimi rispetto alla formazione che aveva battuto Perugia e Pescara. Una scelta che ci stava, considerando che si trattava della terza gara in otto giorni. Da qui alla fine, però, si vedranno sempre in campo i giocatori chiave.
Già contro la Lucchese, al netto di eventuali problematiche fisiche, verrà riproposta la colonna vertebrale della squadra: Chiosa, Guccione e Pattarello. Tre pedine fondamentali, rispettivamente leader del reparto difensivo, di centrocampo e attacco. L’esperienza nella lettura della situazioni avversarie e la pulizia nel gestire all’occorrenza la prima costruzione dal basso, oltre alla capacità di guidare la linea fanno di Marco Chiosa un elemento imprescindibile.
Accanto a lui è cresciuto Gilli ed ha acquisito sicurezza Gigli, ottimo quando si è trovato a sostituirlo. Se Chiosa è il "ministro della difesa", Filippo Guccione è il faro dell’Arezzo. Una delle intuizioni migliori di Bucchi è stata proprio quella di cucirgli addosso il ruolo di regista. Piedi da trequartista e visione di gioco di livello superiore alla media nel cuore della squadra. In rosa non ha controfigure e probabilmente nemmeno negli altri organici. L’assist per la rete di Chierico a Chiavari è stata l’ennesima dimostrazione: un cross morbido e con il contagiri per il compagno. Quando si accende lui, si accende l’Arezzo.
Per Emiliano Pattarello, invece, basterebbero solo i numeri: miglior marcatore amaranto con 16 reti (di cui 15 in campionato), con un’incidenza di quasi il 40% sulle realizzazioni complessive, per la prima volta in carriera in doppia cifra. Dietro alla statistiche c’è un giocatore che è diventano determinante. Quando strappa e allunga è, a tratti, imprendibile. Gioca più vicino alla porta è vero, ma adesso mostra quella cattiveria nel cercare il gol che in passato con aveva. Quest’anno l’ha buttata dentro in tutti i modi, segno che ha raggiunto quella convinzione nei propri mezzi che in passato non aveva.
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