di Luca AmorosiAREZZOL’Arezzo è a un bivio e domani a Legnago, contro l’ultima in classifica, serve imboccare la strada giusta. Incassata la fiducia della proprietà e del direttore Cutolo, il tecnico Troise sa però che una mancata vittoria in Veneto può far scricchiolare la sua panchina dopo che le prime due gare del 2025, giocate entrambe in casa, hanno fruttato appena un punto. La formazione veneta non segna un gol da tre partite e in casa non ottiene l’intera posta addirittura da fine settembre, quando sconfisse proprio il Pineto corsaro domenica al Comunale. Insomma, non ci sono alternative al successo, anche se il compito non è certo agevolato dalle tante assenze. Oltre ai lungodegenti Damiani e Chierico, infatti, mancheranno anche Renzi, Coccia e Gilli, la cui ammonizione domenica scorsa ha fatto scattare la squalifica. Defezioni che limitano le scelte dell’allenatore sia in difesa che a centrocampo. Davanti a Trombini, fresco di rinnovo di contratto fino al 2027, agiranno sicuramente Montini a destra e Righetti a sinistra, con Chiosa e Gigli coppia centrale, anche perché le alternative sono ridotte all’osso: Bigi per la fascia destra, Del Fabro al centro e Lazzarini come jolly. Anche in mediana c’è poco da inventare: senza un potenziale trio di centrocampisti titolari, Troise potrebbe optare per la conferma della linea a due formata da Mawuli e Santoro, reduci però da prestazioni a dir poco appannate.La variante è il ritorno a tre uomini con l’inserimento di Settembrini, di recente impiegato col contagocce, o di Fiore, trattenuto per ora proprio per l’emergenza in mezzo. L’unico reparto che non ha problemi numerici attualmente è l’attacco, dove si potrebbero rivedere all’opera Pattarello, Guccione e Tavernelli alle spalle dell’unica punta. Con ogni probabilità, come terminale offensivo Troise sceglierà ancora Ogunseye nonostante lo scarso rendimento degli ultimi mesi (non segna in campionato dal 13 ottobre con il Rimini). Gucci, del resto, parte dietro nelle gerarchie non per demeriti, quanto perché dato in partenza fin dall’inizio del mercato.Anche Gaddini, autore del tragicomico autogol di domenica scorsa, è con le valige in mano e quindi solo un’opzione a gara in corso. Al di là dell’undici scelto, comunque, l’Arezzo dovrà dare dimostrazione di tutt’altra mentalità rispetto alle ultime due gare: urge un’identità di gioco definita che porti a costruire occasioni da gol nitide e a servire gli attaccanti con più costanza, oltre a una maggior determinazione nell’andarsi a prendere i tre punti.
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