
L’azione decisiva per il Carpi è stata contestata dagli amaranto per un fuorigioco
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La prima costatazione è che l’Arezzo si è fermato proprio sul più bello e che per l’ennesima volta in stagione non è riuscito ad andare oltre alle tre vittorie consecutive. Un ragionamento dal quale non si può scindere il dato oggettivo sull’irregolarità della rete del Carpi: anche se il fuorigioco di Cortesi non fosse stato attivo, c’è comunque un fallo su Pattarello in partenza dell’azione. Sull’episodio, che per le proteste successive ha portato all’espulsione del ds Cutolo (inibito fino al 18 marzo), c’è da evidenziare l’atteggiamento diametralmente opposto tenuto da Bucchi e Manzo nel post partita.
Il tecnico, pur riconoscendo l’errore del direttore di gara, non ha cercato alibi soffermandosi più sulla prestazione positiva dei suoi. Il presidente, invece, si è presentato infuriato in sala stampa facendo notare che errori così madornali falsano i campionati invocando l’introduzione del Var anche in serie C. Il patron ha fatto sapere che la società è pronta a farsi sentire nelle sedi opportune. Lo sfogo di Manzo è arrivato nel giorno in cui la Figc ha chiesto ufficialmente alla Fifa di poter sperimentare in Lega Pro il Football Video Support. La FVS è quello che comunemente viene definito Var a chiamata. Uno strumento che consente al direttore di gara di rivedere le immagini di un’azione o di una particolare situazione di campo per verificare la correttezza della propria decisione. A differenza del Var non è contemplato il giudizio di altri arbitri e, soprattutto, la consultazione delle immagini può avvenire anche su richiesta delle due squadre, anche se non più di due volte a partita.
Classifica alla mano, la sconfitta contro il Carpi è stata un’occasione persa per scavalcare la Vis Pesaro e salire al quinto posto, mentre adesso gli amaranto hanno nuovamente il Pineto che soffia sul collo. Fin qui la statistica. Se andiamo dentro le pieghe dei novanta minuti, il ko è immeritato per la squadra di Bucchi che ha costruito tanto, ma ha avuto il demerito di non segnare. Un po’ per imprecisione, un po’ per bravura del portiere avversario. I numeri dicono che gli amaranto, da inizio stagione, segnano poco. Appena 36 reti in 31 giornate. Il dato peggiore in termini realizzative tra tutte le squadra d’alta classifica. Stavolta l’Arezzo ha concesso più del solito e dopo tre gare nelle quali la porta di Trombini è rimasta inviolata è tornata a subire gol. Per la prima volta sono emersi i rischi di uno schieramento pieno di giocatori offensivi. Se ti allunghi e perdi palla puoi prestare il fianco alle ripartenze. Di positivo resta il fatto che la squadra adesso ha un’idea e un’identità. Cercare di imporre e non subire anche a costo di concedere.
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