"Basta rimpianti, servono gol e continuità". Cutolo è sicuro: "L’Arezzo può stare in alto"

Per il direttore con il Milan baby persi due punti. Le scelte di Troise, il ruolo di Pattarello e Guccione e il big match con la capolista

"Basta rimpianti, servono gol e continuità". Cutolo è sicuro: "L’Arezzo può stare in alto"

Nello Cutolo, 41 anni, analizza il momento del Cavallino

di Luca Amorosi

AREZZO

L’Arezzo esce dalla trasferta contro il Milan Futuro con il secondo pareggio consecutivo, il primo stagionale fuori casa, che certifica un momento di flessione nei risultati. Il Cavallino è ancora nei piani alti del girone B ma sta collezionando qualche rimpianto di troppo. È il pensiero di fondo del direttore Aniello Cutolo, che ha analizzato la partita di domenica e lo stato di forma attuale del suo Arezzo.

Cutolo, c’è più sollievo per aver evitato la sconfitta o rimpianto per non aver vinto?

"Ci portiamo il punto a casa che muove la classifica, ma non c’è sollievo. Non siamo contenti perché potevamo fare di più e ritengo che siano due punti persi. C’è rammarico: se avessimo sfruttato qualche occasione da gol prima, avremmo potuto vincerla".

La posizione in classifica è ancora in linea con i programmi?

"Sì, il percorso è quello giusto. Il campionato sta dicendo che lassù possiamo starci, ma dobbiamo fare di più e alzare il livello, altrimenti conviviamo con il rammarico di quello che poteva essere e non è stato".

Cosa serve per fare il salto di qualità?

"Dobbiamo migliorare nella lettura delle partite e nella continuità all’interno della stessa gara. Poi serve capitalizzare di più quanto creiamo: domenica abbiamo prodotto tanto e raccolto poco".

Troise a fine gara ha detto che la squadra si sta accontentando e che serve qualcosa di diverso. È d’accordo?

"Nel complesso sì: ogni singolo giocatore deve alzare il rendimento. Il fatto di essere in linea con gli obiettivi non deve farci adagiare: è una questione di mentalità. Dal punto di vista tecnico-tattico Troise saprà se urge cambiare qualcosa. È un allenatore a cui piace cambiare volto alla squadra in base al tipo di partita che ha in mente".

I tifosi gli imputano di cambiare troppo...

"Le critiche costruttive servono a migliorare e le accetto, però non credo sia così. Ha un’idea di base che poi plasma in base al contesto. Il gruppo deve avere coscienza di questo. Poi ci sono gli infortuni, i turni infrasettimanali, qualche diffidato da gestire. Variare certe volte è necessario".

Da qualche giocatore si aspetta di più?

"Mi aspetto sempre tanto perché abbiamo una rosa di alto livello. Davanti, per esempio, abbiamo tante soluzioni e dobbiamo essere più cinici: qualche giocatore può e deve consacrarsi. Penso a Guccione e Pattarello, per i quali però voglio spezzare una lancia: le avversarie ormai li aspettano e studiano contromosse. Per salto di mentalità intendo questo: incidere anche se si è l’osservato speciale".

Con la capolista Pescara può essere la partita giusta per dare una scossa?

"Sì e non ho dubbi che la squadra risponderà con una grande prova. Però queste sono partite che si preparano da sole, mentre noi dobbiamo affrontare tutte le gare come se trovassimo il Pescara. Dopo ci sarà il derby col Perugia e la sfida all’Entella e allora potremo capire davvero che campionato possiamo fare".

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