ANTONIO MANNORI
Sport

Bennati, il Tour e le Olimpiadi a Parigi con Bettiol capitano: “Noi ci siamo”

Il cittì a tutto tondo: “Pogacar favorito per la Grande Boucle, noi puntiamo a far bene sul percorso olimpico”

Daniele Bennati (Ansa)

Castiglion Fiorentino, 29 giugno 2024 – Giorni intensi e frenetici per il commissario tecnico della nazionale azzurra di ciclismo, il toscano di Castiglion Fiorentino Daniele Bennati che tra l’altro con il Tour de France ha splendidi ricordi con due vittorie di tappa tra le quali l’ultima ai Campi Elisi. I campionati italiani in Toscana, il Tour a Firenze con l’avvio tutto italiano, ma il pensiero per lui è già alle Olimpiadi di Parigi dove avrà la possibilità di schierare solo tre atleti capitanati dal tricolore Alberto Bettiol. “Anche prima che vincesse il titolo a Sesto lo avevo scelto per guidare la nazionale nella prova in linea prevista a Parigi il 3 agosto. La vittoria nella gara che ricordava Alfredo Martini, la conferma della continuità di rendimento di Alberto come non era mai successo in precedenza».

Ed ora Bettiol al Tour.

«Dove dove può continuare a far bene vista la condizione. Punterà sicuramente a una tappa e mi auguro che possa gestire e conservare le energie giuste per la prova Olimpica».

A Parigi solo tre atleti in maglia azzurra.

«La gara andrà gestita in maniera diversa con la massima attenzione solo qualche nazione ne avrà 4 alla partenza, la gara la dovranno fare altri. Dopo i primi 150 chilometri diventerà una gara individuale, occorrerà drizzare le antenne ed avere soprattutto le energie necessarie per poter lottare fino alla fine».

Che percorso è quello di Parigi?

«Intanto è lungo 279 chilometri tre quarti dei quali fuori Parigi con diverse ondulazioni. Quando poi i corridori torneranno in città ci sarà da superare la salita di Montmartre che è lunga un po’ meno di un chilometro e che verrà affrontata per tre volte. Dal culmine della salita con una punta del 10 per cento ci saranno sei chilometri pianeggianti per raggiungere il traguardo».

Come sta a suo giudizio il ciclismo italiano?

«Noi italiani abbiamo qualche difficoltà in più a maturare, c’è stato un cambio generazionale occorre avere pazienza ed aspettare concedendo agli atleti il tempo necessario per potersi esprimere al massimo».

C’è da pensare anche al Campionato Europeo ed a quello mondiale.

«Una cosa per volta, andrò a vedere il tracciato Europeo dopo le Olimpiadi quanto al tracciato mondiale è impegnativo».

Cosa lascia il Tour a Firenze?

«Sarà importante per la promozione, dobbiamo subito dar vita a iniziativa sull’onda del successo».

Per concludere, il suo favorito per il Tour appena partito?

«Pogacar, gli avversari per lui però non mancano ma lo sloveno potrebbe davvero far la doppietta Giro-Tour».

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