Arezzo 3 ottobre 2019 - Una bella mattinata fra solidarietà e sport in piazza San Iacopo ad Arezzo dove è partita la seconda tappa del Bike Tour per la ricerca sulla fibrosi cistica. In prima fila l’ideatore dell’evento Matteo Marzotto, grande imprenditore, appassionato ciclista e di ciclismo, presidente della Fondazione ricerca fibrosi cistica onlus, Mario Cipollini, che ha sempre avuto un rapporto speciale con Arezzo, dove ha corso con la Serre Berneschi e la Del tongo, vinto due tappe al Giro d’Italia (’97 e 2003), Massimiliano Lelli che nella nostra città e all’Alpe di Poti conquistò due Giri di Toscana, Iader Fabbri, Fabrizio Macchi, campione di ciclismo paralimpico, Nora, la compagna di Marzotto, e il giovane testimonial Edoardo Hensemberger, malato di fibrosi cistica ma che pedala con ammirevole volontà. Il Bike Tour sostiene la ricerca sulla malattia genetica grave più diffusa e il progetto scientifico Task Force for Cystic Fibrosis. L’evento cominciato da Perugia, si concluderà sabato a Firenze al culmine di quattro tappe. Ieri la seconda da Arezzo fino a piazza del Campo a Siena, passando anche dalla Setteponti. Matteo Marzotto, persona squisita, di grande umanità e gentilezza: «Questa iniziativa è per condividere un messaggio di sensibilizzazione e aiuto all’attività di ricerca promossa dalla Fondazione fibrosi cistica, incontrando cittadini, volontari e appassionati. E’ l’ottava edizione, la prima da Milano a Roma nel 2012, poi abbiamo percorso tante regioni d’Italia, stavolta fra Toscana e Umbria per circa 500 chilometri». Ancora Marzotto: «La fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa, che interessa oltre 2 milioni e mezzo di portatori sani, una persona ogni 25, ma le ricerche su questa malattia possono aiutarne anche altre». Poi Marzotto ha ricordato Fabrizio Meoni con cui ha corso qualche Dakar: «Grande campione e uomo straordinario. Rimasi colpito molto dalla sua tragedia». Previsti a ogni tappa eventi di raccolta fondi promossi dai gruppi e dalle delegazioni «FFC» dei vari territori.
Fausto Sarrini