
di Luca Amorosi
La conferenza stampa-fiume di Paolo Giovannini, che ha dettato con estrema chiarezza la linea programmatica per il prossimo futuro in casa amaranto, ha fatto quasi passare in secondo piano una notizia che a ben vedere rappresenta la fine di un’era: Aniello Cutolo non è più un calciatore in attività. I jeans al posto dei calzoncini, addosso una camicia anziché la maglia amaranto. Non sarà facile, ma tutti dovremo fare l’abitudine a vederlo sotto un’altra veste, quella del direttore sportivo in erba. In attesa di prendere il patentino, l’ex capitano contribuirà al lavoro del direttore generale, carpendone i segreti e potendo beneficiare della sua esperienza.
"È arrivato il momento che speravo non arrivasse mai. Sono qui per annunciare la fine del capitolo più bello della mia vita, è arrivato il momento di appendere le scarpette al chiodo". Esordisce così la lettera d’addio al calcio del napoletano classe 1983: un flusso di pensieri da cui traspare commozione. Dal suo esordio in C1 con la maglia del Benevento a soli diciotto anni, "Nello" ha girato l’Italia con le scarpette ai piedi.
"Tante sono le maglie che ho indossato, tanti sono stati i compagni di squadra che ho avuto e spero di aver lasciato in ognuno di loro qualcosa di buono". Tredici squadre per l’esattezza in quattro categorie diverse. La serie C2 con le maglie di Giugliano e Lodigiani, la Lega Pro con in piazze importanti come Taranto, Perugia e Juve Stabia, ma soprattutto tanta serie B tra Verona e Padova, Crotone e Pescara, Livorno e Virtus Entella. "Ho giocato in stadi che sognavo da bambino e posso dire oggi, a 39 anni, che anche se non si smette mai di sognare, io gran parte dei miei sogni li ho potuti realizzare e tutto questo grazie al mio lavoro".
Cosa è per te il calcio?
"Io rispondo: tutto". E poi c’è Arezzo e l’Arezzo: la città dove ha deciso di rimanere a vivere e la squadra in cui ha militato per più tempo e di cui è diventato capitano. Nell’anno della battaglia totale, le sue reti contro Livorno e Siena nei due derby del Comunale in rapida successione regalarono al Cavallino vittorie pesanti come macigni per la salvezza miracolosa degli uomini di Pavanel. In totale in amaranto, Cutolo vanta 173 presenze impreziosite da ben 45 gol tra campionato, playoff e coppe, l’ultimo dei quali la perla balistica di Piancastagnaio lo scorso 27 aprile.
Adesso, per lui, inizia un capitolo nuovo: "Non sarà facile, ma ora non mi resta che guardare al futuro, spero altrettanto ricco e bello come la mia carriera da calciatore. È come iniziare una nuova vita, non nego il fatto che mi mancheranno lo spogliatoio, gli allenamenti, l’adrenalina prepartita, la gioia dopo le vittorie ma anche l’amarezza per le sconfitte". L’epilogo in amaranto non è stato degno della sua carriera e del suo passato, ma ora c’è un’altra storia da scrivere, stavolta dietro una scrivania.