REDAZIONE AREZZO

Guido Carboni, doppio ex "Montevarchi nella storia"

Il cinquantanovenne allenatore aretino ha guidato anche la Viterbese che domani ospita i rossoblù. "La stagione dell’Aquila esempio di gestione"

E’ la vigilia della trasferta di Viterbo, la sfida in notturna nella quale l’Aquila vuol scrivere la storia di un piccolo-grande miracolo sportivo, ovvero una salvezza senza passare dai play-out. Si giocherà alle 21 di domani, allo stadio "Rocchi" dove i rossoblù saranno seguiti da un buon numero di tifosi. Gara da non fallire per entrambe le formazioni – per i padroni di casa è una sorta di ultima spiaggia – e conviene presentarla con un personaggio carismatico prima da calciatore e poi da "mister", con trascorsi indimenticabili nei due club.

Come finirà Viterbese-Montevarchi per il grande doppio ex Guido Carboni? Da attaccante di razza vestì la maglia aquilotta in parentesi distinte, dal 1986 al ‘90 e nel ‘95-’96 nella C1 di Braglia e Magni, ma come tecnico è ancora ricordato per aver guidato nel 2003-2004 i gialloblù della Tuscia ad un passo dalla serie B, con una "rosa" che l’anno prima si era salvata all’ultimo tuffo. Quella Viterbese si arrese soltanto al Crotone di Gian Piero Gasperini nel ritorno della finale play-off, dopo le recriminazioni dell’andata per un gol valido annullato inspiegabilmente. "Fu l’epilogo di una stagione incredibile – racconta Carboni che con il fratello Amedeo ha dato vita ad un centro sportivo all’avanguardia per le nuove generazioni alla Chiassa Superiore – e iniziata tra lo scetticismo generale con meno di 500 persone a seguirci allo stadio. E invece lo stesso organico, con un paio di innesti tra cui il mediano Gazzi, sfiorammo un sogno. Un’esperienza impossibile da scordare. Come del resto gli anni nel Montevarchi – continua Guido – che sono stati senza alcun dubbio i migliori della mia carriera di giocatore. Aggiungo che ho seguito con piacere la rinascita della società e il percorso che le ha permesso di raggiungere di nuovo la serie C. Non posso che fare i complimenti – sottolinea il cinquantanovenne trainer aretino – alla dirigenza e ai protagonisti in campo e nello staff di questi anni di ripartenza, anche perché i risultati della formazione maggiore sono stati accompagnati dallo sviluppo e dalla crescita di un settore giovanile invidiabile. La stagione attuale? Per me è strepitosa. L’ho seguita fin dall’inizio e, per domani sera, spero proprio che i ragazzi di Malotti, un signor allenatore, riescano a compiere l’ultimo sforzo per realizzare un’autentica impresa".

Il riferimento è alla programmazione attenta e alla capacità di investire sui giovani non disponendo di un budget come quello di quasi tutte le altre avversarie: "Ma avete dato un’occhiata alla classifica – riprende Guido Carboni – nelle prime sei-sette posizioni? Ci sono realtà sportive espressione di metropoli e con trascorsi recenti anche in serie A. E la stessa Viterbese è stata rifatta di sana pianta cammin facendo e senza badare a spese. Insomma, gli aquilotti sono vicinissimi ad un traguardo che può rimanere negli annali e diventare un esempio di oculatezza e gestione per l’intera Lega Pro, come lo è stato nel torneo scorso in Interregionale. Lo spero davvero. Restando in categoria, ho la convinzione che il Montevarchi possa emulare, ad esempio, il Pontedera che si è ritagliato il giusto spazio tra i professionisti evitando follie".