ANDREA LORENTINI
Sport

Il peggior Arezzo di Bucchi. Crollo nel secondo tempo. Arriva il secondo ko di fila

Attacco allo sbando, centrocampo con pochi equilibri: dopo una fiammata iniziale l’Ascoli prende in mano il pallino del gioco e vince con pieno merito.

L’attaccante Emiliano Pattarello imbrigliato dalla difesa dell’Ascoli

L’attaccante Emiliano Pattarello imbrigliato dalla difesa dell’Ascoli

Il peggior Arezzo della gestione Bucchi cade di misura ad Ascoli, subisce la seconda sconfitta consecutiva e viene agganciato e sorpassato in classifica dal Pineto. Gli amaranto scivolano in settima posizione al termine di una prestazione negativa (sopratutto la ripresa) contro un avversario in piena crisi, reduce da quattro ko di fila e dall’ennesimo ribaltone in panchina. E contro il Milan Futuro mancheranno sia Guccione che Tavernelli squalificati. Bucchi aveva confermato il solito 4-3-3 a trazione decisamente anteriore. Centrocampo e attacco sono gli stessi schierati contro il Carpi: Guccione in cabina di regia con Chierico e Capello in veste di assaltatori e a supporto del tridente formato da Pattarello e Tavernelli ai lati di Ravasio.

Le novità in difesa dove tornano dal primo minuto sia Chiosa che Renzi. Di Carlo, nel nuovo debutto sulla panchina bianconera, si mette a specchio con Corazza quale riferimento più avanzato. Fin dalle prime battute l’Arezzo cerca di imporre quello è che suo nuovo marchio di fabbrica: possesso e aggressione in avanti. Che si traduce al 7° con la prima palla gol su imbucata di Renzi. Tavernelli impegna Raffaelli dalla distanza. A metà frazione lampo amaranto: Capello inventa d’esterno per Ravasio che di tacco smarca Pattarello, ma il 10 solo in area calcia malamente a lato.

È un sussulto isolato perché l’Arezzo davanti costruisce poco. L’Ascoli si compatta e rischia il minimo sindacale. Il possesso della squadra di Bucchi manca nella finalizzazione e non trova sbocchi offensivi. Nel finale di tempo è anzi Renzi che deve murare su Corazza. Lo 0-0 all’intervallo è fotografia fedele di una metà gara sottotono del cavallino. La ripresa si apre con l’intervento decisivo di Trombini sul controbalzo dal limite di Odjer.

Preludio al vantaggio ascolano che arriva al 52’ quando Varone da fuori area trova la girata vincente per l’1-0. L’Arezzo fa poco filtro e dietro sbanda. Bucchi cerca di dare maggiore equilibrio in mediana inserendo Dezi per Capello, ma è Corazza a divorarsi il 2-0 al 63’ in contropiede quando a tu per tu con Trombini calcia fuori. Sventato lo 0-2, è Dezi a sprecare l’occasione per fare l’1-1 quando, sul lancio illuminante di Guccione, si fa anticipare in extremis dal portiere.

Per l’ultimo spezzone dentro anche Ogunseye e Fiore per Chierico e uno spento Pattarello. Il finale con il doppio centravanti e i quasi 9 minuti di recupero però, non cambiano la storia di una partita che rappresenta un brusco passo indietro nel processo di crescita del Cavallino.

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