
La festa dell’Arezzo tra polemiche e maltempo
di Luca Amorosi
La festa promozione è arrivata fino al consiglio comunale. Non è andato proprio giù, infatti, il diniego all’utilizzo di Piazza Grande per la concomitanza di Fotoantiquaria, evento che si protrarrà fino al tardo pomeriggio. Il compromesso alla fine porterà le celebrazioni in Piazza della Libertà, nella stessa area che accoglie due volte l’anno l’estrazione delle carriere della Giostra del Saracino. Ma di compromesso, appunto, si tratta e il malcontento dell’Arezzo, dei tifosi e degli addetti ai lavori è malcelato sotto il tappeto. Non si è fatta attendere nemmeno la replica dell’opposizione: ieri, il consigliere Giovanni Donati del Partito democratico ha avanzato un’interrogazione sul tema, sottolineando proprio il disappunto per una soluzione considerata di ripiego e non all’altezza della celebrazione di una vittoria che ricorre proprio nell’anno del centenario del sodalizio amaranto.
L’assessore allo Sport Federico Scapecchi ha risposto spiegando nuovamente le motivazioni che hanno portato a malincuore a questa scelta: le operazioni di sgombero del precedente evento avrebbero impedito la riuscita in sicurezza della festa nell’area di Piazza Grande. I giochi, comunque, ormai sono fatti: la festa avrà luogo domenica 30 dopo la partita contro il Trestina dalle ore 19 in piazza della Libertà, appunto, anche se a mettere in dubbio le celebrazioni c’è anche il meteo, che per domenica è inclemente, soprattutto la sera.
Le condizioni climatiche potrebbero anche portare ad annullare l’evento (ieri il club sembrava orientato a ufficializzare la scelta, poi ha deciso di provarci comunque) e a cercare un’altra data, seppure ci sia la volontà di fare di tutto per svolgere l’evento questa domenica. La scaletta prevede che calciatori, staff e dirigenza siano prima ricevuti nella sala del Consiglio di palazzo comunale dove verrà consegnata loro una targa a ricordo di questo importante successo, poi l’inizio della festa vera e propria, davanti ai tanti tifosi che sicuramente non vorranno mancare ai festeggiamenti.
Ci sarà, ovviamente, anche il tecnico amaranto Paolo Indiani, che potrebbe, chissà, far luce sul suo futuro. In questi giorni non è da escludere che si svolga un primo incontro tra Giovannini, Indiani e la dirigenza per capire le richieste del tecnico e i margini di manovra per il rinnovo di contratto.
Trapela un po’ di ottimismo in più rispetto anche solo a qualche giorno fa, perché la pista più insidiosa, vale a dire quella che porta a Livorno, sembra essersi raffreddata nelle ultime ore: la nuova dirigenza labronica, infatti, per il ruolo di direttore sportivo avrebbe puntato su Cangi della Pianese. L’ex Arezzo, a quel punto, si porterebbe probabilmente con sé dall’Amiata il tecnico Bonuccelli. La speranza, quindi, è che si possa arrivare alla fumata bianca per la permanenza di Indiani sulla panchina del Cavallino, anche se il suo rimane comunque un profilo ambito per tutte quelle squadre che vogliono ritrovare un posto al sole tra i professionisti. Nel frattempo, lo stesso tecnico, insieme al suo staff, deve preparare l’ultima partita casalinga in serie D. Dal Trestina al Trestina, verrebbe da dire. Dopo l’amara retrocessione del 2021, infatti, gli umbri furono la prima squadra affrontata in campionato nella scorsa stagione, proprio al Comunale. La squadra allenata allora da Mariotti partì bene e vinse 2-1 grazie ai gol di Strambelli e Sparacello. È servito però un altro anno di inferno tra i dilettanti per tornare in C, ed ecco quindi che la partita di domenica chiuderà un cerchio a tutti gli effetti. Domenica, il Cavallino vorrà chiudere bene la stagione di fronte al proprio pubblico e alla Lega Nazionale Dilettanti, che al termine della partita premierà in campo la formazione amaranto per la vittoria del torneo.