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Siparietto in casa delle Fere che l’Arezzo incontrerà lunedì. D’Alessandro: "Bene comune davanti a tutto"
Un vero psicodramma quello che si è vissuto in casa Ternana nelle ultime 24 ore, con l’esonero di Ignazio Abate comunicato come un fulmine a ciel sereno nel tardo pomeriggio di giovedì e poi il dietrofront del presidente degli umbri D’Alessandro a notte fonda, dopo l’incontro con squadra e tecnico. Il sollevamento dall’incarico dell’ex allenatore del Milan Primavera aveva colto tutto l’ambiente rossoverde di sorpresa, scatenando la reazione negativa dei tifosi, considerato che la squadra è seconda in classifica, in scia alla capolista Entella. La società aveva anche già annunciato il successore, Fabio Liverani. Alla fine niente ribaltone, con Abate che siederà regolarmente in panchina lunedì sera contro l’Arezzo. Altrimenti ci saremmo trovati di fronte alla particolare situazione di una sfida tra due tecnici entrambi al debutto.
"Abbiamo capito tutti qual è il bene comune che va messo davanti a tutto. C’è stato prima un chiarimento importante con la squadra, poi l’intermezzo con i tifosi che mi ha trasmesso la loro grande passione e l’amore per questi colori, infine un bel chiarimento con il mister ", ha dichiarato il presidente delle Fere D’Alessandro fuori dal Liberati. A chi gli ha chiesto se tutto ciò fosse legato al mancato inserimento di suo figlio Mattia nella distinta del match di Legnago, il presidente ha risposto negando su tutta la linea. Al di là dell’epilogo, si preannuncia un ambiente infuocato tra 48 ore.
Andrea Lorentini
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