
Pallone
Si dice spesso che chi segna il primo gol mette la partita nei binari giusti. Nel caso dell’Arezzo, però, più che una frase fatta è una costante. Durante tutta la stagione, e in particolare negli ultimi turni, le partite degli amaranto hanno un filo conduttore e si sviluppano quasi solo in due direzioni: vittoria in caso di vantaggio; sconfitta se il gol iniziale lo segnano gli altri.
Lo schema è piuttosto chiaro durante la gestione Bucchi: in sette gare, l’Arezzo è andato sotto tre volte e le ha perse tutte col minimo scarto (1-0 contro Torres, Carpi e Ascoli), come fossero dei golden goal senza appello. Quattro volte, invece, è passato per primo e solo con la Ternana ha subìto la rimonta. Negli altri casi ha persino tenuto la porta inviolata (2-0 con Rimini e Spal, 1-0 con il Sestri).
Allargando lo sguardo a tutto il campionato, la tendenza è la stessa: l’Arezzo è andato in svantaggio dodici volte e in nove di queste ha finito per perdere. Solo contro Spal, Ascoli e Milan Futuro nel girone d’andata ha rimediato allo svantaggio iniziale, ma in un solo caso (contro i ferraresi) ha ottenuto i tre punti. Un ruolino improponibile per nutrire ambizioni di alta classifica e che denota un’evidente fragilità mentale: l’Arezzo non supera gli episodi avversi, anzi si fa condizionare, perdendo certezze e serenità, anziché innescare una reazione costruttiva.
Lo si vede, per restare agli episodi recenti, dai gol di Torres e Carpi allo scadere dei primi tempi, che hanno prodotto approcci alla ripresa confusionari e frenetici, ma anche dall’incapacità di cambiare passo dopo l’1-0 dell’Ascoli sabato scorso. Il rovescio della medaglia è la capacità di ottenere il successo una volta trovato il gol per primi. Tredici delle quattordici vittorie in campionato sono arrivate segnando la prima rete dell’incontro.
È un Arezzo, insomma, troppo umorale e dipendente da come si evolve la partita: in balìa degli eventi avversi e rinvigorito da quelli favorevoli. Per andare più avanti possibile nei playoff servono una mentalità e una forza caratteriale ben diverse.
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