
L’allenatore dell’Arezzo Emanuele Troise esonerato ieri subito dopo la partita di Gubbio finita senza reti
Finisce a Gubbio l’avventura di Emanuele Troise sulla panchina dell’Arezzo. Fatale al tecnico napoletano, esonerato con effetto immediato al termine della gara, lo 0-0 allo stadio Barbetti, maturato al termine dell’ennesima prestazione deludente nella quale gli amaranto non hanno saputo sfruttare la superiorità numerica per l’intero secondo tempo. Era già accaduto con Entella e Vis Pesaro.
Insieme all’allenatore campano è stato sollevato dall’incarico anche il vice Domenico Di Cecco. Dopo la debacle contro il Pontedera, la fiducia a tempo concessa da Manzo e l’invito dei tifosi a tirare fuori orgoglio e dignità anche contro gli umbri sono emerse le solite difficoltà nello sviluppo della manovra. Nei 90 minuti, l’Arezzo ha creato poco o nulla palesando, una volta di più, una mancanza di identità e di idee.
A fine partita i circa 400 aretini presenti nel settore ospiti hanno riservato alla squadra soltanto fischi. Troise, che aveva dovuto rinunciare in extremis a Capello, fermato da un affaticamento muscolare ha lanciato subito dal primo minuto Ravasio nel tridente insieme a Pattarello e Tavernelli escludendo Guccione.
La gara scorre via sul filo dell’equilibrio fin dalle battute iniziali. Corsinelli da una parte e Chiosa dall’altra ci provano di testa ma sono fuochi di paglia. Le occasioni e le emozioni latitano. Ravasio scappa in profondità, ma viene fermato al momento di calciare in porta, Pattarello cerca qualche strappo dei suoi ma senza creare reali pericoli alla difesa avversaria. Nel Gubbio il più vivace è l’ex D’Ursi.
Dopo la mezz’ora i rossoblù aumentano la pressione e la densità nella metà campo amaranto, ma il primo vero tiro nello specchio della porta è di Montini che appena prima dell’intervallo chiama Venturi alla respinta con i pugni. In avvio di ripresa (50’) arriva la prima svolta del match: Rosaia, già ammonito, commette un secondo fallo da giallo su Pattarello e viene espulso. Una manciata di minuti più tardi (54’) lo stesso numero 10 accelera e serve Montini che di tacco sfiora il vantaggio. Con l’uomo in più Troise inserisce Guccione e Coccia per Mawuli e Righetti passando ad un più offensivo 4-2-3-1.
Entrano anche Chierico (al rientro dopo tre mesi di assenza) e Gigli. Nel finale c’è spazio pure per Ogunseye per uno schieramento con due punte centrali, ma l’Arezzo non crea nulla. Anzi è il Gubbio che in un paio di circostanze prova a pungere in contropiede.
E così, inevitabilmente, al novantesimo cala il sipario sull’esperienza aretina di Troise.
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