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Sopra, Bucchi. In alto, Tavernelli
Premessa doverosa: all’Arezzo serviva come il pane una serata come quella di Rimini. Se sarà il punto di svolta per il finale di stagione lo capiremo nelle prossime settimane, ma intanto il successo in Romagna è un bel toccasana per il morale e per l’autostima di un gruppo che nel 2025 si stava avvitando in una spirale negativa che sembrava senza fine. Il Cavallino è tornato a vincere dopo un mese e mezzo.
La classifica rimane ancora migliorabile, ma intanto la priorità era mettere un punto alla crisi di risultati. Quello che fa ben sperare, al di là dei tre punti, è l’atteggiamento. Il modo in cui la squadra ha interpretato la partita. E qui entra in scena Bucchi. Allo stadio Neri si è visto l’Arezzo che vuole lui: aggressivo, coraggioso e sopratutto con una mentalità vincente.
Il tecnico ha proposto un assetto ha trazione molto offensiva con un solo mediano (Damiani) e 5 giocatori offensivi tutti insieme, piazzando Guccione a fare il regista davanti alla difesa, Capello mezz’ala e il tridente con Pattarello e Tavernelli ai lati di Ravasio. E ha avuto ragione. Ha sparigliato le carte rischiando, ma ha capito che era il momento di proporre qualcosa di diverso per dare un taglio, netto, con il passato. Più volte in conferenza stampa ha richiamato alla necessità che questo gruppo scenda in campo per divertirsi e con la testa sgombra da cattivi pensieri. A Rimini l’Arezzo ha giocato senza zavorre mentali. Non accadeva da tempo immemore.
Un’idea di calcio chiara che dovrà trovare conferme, ma che apre nuovi scenari. Adesso serve dare continuità. Quella che è sempre mancata da inizio stagione. Per farlo forse era necessario correre qualche rischio tattico, ma il fatto che tutti hanno aiutato il compagno e che si sono sacrificati anche giocando lontano dalla porta è il segnale che il gruppo si fida del nuovo allenatore e ha capito che questa può essere la strada per risalire la china e arrivare nelle migliori condizioni fisiche e mentali ai playoff. Bucchi ha compreso che questo è un gruppo che ha bisogno di sentire la fiducia e non di soluzioni punitive.
Il calendario può dare una mano. Sestri Levante, Spal, Carpi, Ascoli e Milan Futuro prima del trittico Pescara, derby con il Perugia e Entella, autorizzano a pensare di poter recuperare un po’ di terreno perso. A patto che l’Arezzo sia sempre quello riemerso dalla nebbia di Rimini.
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