
Mancini: "Domenica niente stadio L’Arezzo? Vincerà il campionato"
di Andrea Lorentini
"Domenica non sarò allo stadio. Seguirò la partita dalla mia casa alla Rassinata. Preferisco così per evitare che la mia presenza venga confusa per un ruolo che non ricopro nel Città di Castello. Diciamo per motivi di opportunità non verrò".
Arezzo-Città di Castello sarebbe stata anche la partita di Piero Mancini, per la prima volta al comunale con i colori di un altro club dopo i dieci anni di presidenza (2000-2010) in sella al Cavallino. Ed invece sarà il grande assente sugli spalti.
"Ribadisco che sono un semplice consigliere e un amico del presidente Paolo Cangi. Non voglio essere ingombrante per nessuno". La promozione in B nel 2004 e i playoff per la serie A sfiorati nel 2006 hanno rappresentato l’apice della sua parabola. La mancata iscrizione alla serie C nell’estate del 2010 l’epilogo amaro. Pasqual, Ranocchia, Floro Flores alcuni dei giocatori più rappresentativi passati sotto la sua gestione. Somma, Sarri e Conte gli allenatori del successo e del rimpianto.
"Ho commesso degli errori, ma qualcosa di buono l’ho fatto. I miei sentimenti verso l’Arezzo sono e saranno sempre positivi" ci tiene ha sottolineare.
Mancini non si tira indietro quando gli chiediamo di parlare del presente e dell’Arezzo capolista. "Mi auguro che possa vincere il campionato. Ha tutto per arrivare primo. Mi sembra che stiano attraversando un buon momento. Usando una metafora: gli ingredienti per fare un ottimo dolce ci sono tutti, l’importante è continuare da amalgamarli bene. Per storia e tradizione l’Arezzo con la serie D non c’entra niente e quindi auspico un pronto ritorno tra i professionisti".
Mancini, chi vede favorito nel duello al vertice tra gli amaranto e la Pianese?
"La squadra di Indiani senza dubbio. La rosa è lunga e competitiva. Seguendo, anche se a distanza, mi sembra di capire che ha trovato continuità".
Il Città di Castello, invece, sta attraversando un momento complicato. Reduce da tre sconfitte consecutive. "Purtroppo gli infortuni di alcuni uomini cardine stanno condizionando il rendimento di questa seconda parte di stagione. Abbiamo una rosa ristretta. Pensi che domenica ad un certo punto abbiamo dovuto schierare il terzo portiere". La squadra è sprofondata ai margini della zona playout... "Abbiamo disputato un buon girone d’andata, poi le assenze hanno rovinato tutto e il ritorno è stato deludente. L’obiettivo iniziale era quello di conquistare i playoff non certamente ritrovarci a dover evitare gli spareggi salvezza".
C’è stato anche il cambio di allenatore.
"Alessandria è un buon tecnico e una brava persona e non è l’unico responsabile della situazione, però era necessario provare a dare una scossa. L’allenatore è sempre quello che paga per gli altri. Forse il cambio sarebbe potuto anche avvenire qualche giornata prima. Adesso c’è Machi che conosce l’ambiente e spero possa risollevare le sorti anche se l’esordio è stato negativo".
Come finisce domenica?
"Il pronostico è tutto dalla parte dell’Arezzo. Se vince il migliore, vincono gli amaranto. Un successo dell’Arezzo non mi stupirebbe, quello del Castello invece sì".