Al Cas Tortaia arriva la “Lotteria degli stereotipi” per confrontarsi sulla condizione femminile ad iniziare dalle parole

Venerdì lo spettacolo teatrale che coinvolge anche il pubblico. Nel fine settimana una mostra collettiva di operare realizzate da sole donne

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Arezzo, 21 novembre 2024 – Al Cas Tortaia arriva la “Lotteria degli stereotipi” per confrontarsi sulla condizione femminile ad iniziare dalle parole

Venerdì lo spettacolo teatrale che coinvolge anche il pubblico. Nel fine settimana una mostra collettiva di operare realizzate da sole donne

 La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.

Poteva il Cas di Tortaia non partecipare e sottolineare questo non rituale appuntamento? Certo che no. Anche perche al Cas di Tortaia le donne iscritte sono piu degli uomini. Ma questa struttura continua nella sua programmazione di iniziative culturali e sociali che riscuotono sempre maggiori consensi. Nel fine settimana il Cas Tortaia dedica ben tre giornate a questa ricorrenza. Si inizia domani (venerdi 22 alle ore 21) con uno spettacolo teatrale originale nel suo genere, con una sola attrice sul palco e un’urna piena di parole.

Comincia così Lotteria degli Stereotipi, il nuovo spettacolo prodotto dall’associazione culturale rumorBianc(O) e curato da Chiara Renzi, in collaborazione con Uniche ma plurali.

Opera inedita al suo debutto assoluto ad Arezzo. Sarà proprio Chiara Renzi, direttrice artistica dell’associazione, a dirigere la speciale lotteria che dà nome allo spettacolo. Un autentico esperimento sociale in chiave comica: una “riffa” teatrale che porta alla ribalta temi legati alla condizione femminile e agli stereotipi che le donne affrontano nella società contemporanea. Si spazierà dagli standard di bellezza all’educazione, dal lavoro di cura alla famiglia e all’identità di genere.

Attraverso rocamboleschi aneddoti personali e spassose considerazioni, la protagonista inviterà il pubblico a soffermarsi sull’impatto delle aspettative sociali sul modo in cui le donne si vestono, si comportano e percepiscono se stesse. L’obiettivo? “Riscrivere il copione che vogliamo”, incoraggiando un pensiero critico sulla condizione femminile.

Il pubblico sarà invitato a un talk di approfondimento, un momento di dialogo con associazioni locali attive sul fronte della parità di genere, per offrire ulteriori spunti di riflessione e confronto.

“Con Lotteria degli Stereotipi vogliamo offrire un’occasione di riflessione collettiva che sia anche divertente e coinvolgente – afferma Chiara Renzi – Cercheremo così di mettere in discussione con ironia i preconcetti che la società impone ai generi e ai corpi. I presenti potranno partecipare attivamente, perché crediamo che ciascuno di noi possa contribuire a riscrivere le regole e decostruire questi stereotipi. Sotto lo sguardo ironico di Aristotele, ci spingeremo a immaginare prospettive nuove e libere dai condizionamenti. In questa lotteria particolare sì, si può vincere un premio, ma soprattutto si guadagna la libertà di ridefinire noi stesse”.

Donna, una, nessuna, centomila

Il progetto è finanziato dall’Assessorato all’Immigrazione, Integrazione e Pari Opportunità del Comune di Arezzo, con il supporto di Pronto Donna, Donne Insieme, Ass. Filostoccola/Teatro Virginian, Le Plurali Editrice e il contributo della Sezione Soci Coop Arezzo.

Sabato 23 e domenica 24 novembre, sempre al Tortaia, un evento artistico e culturale per riflettere sulla condizione della donna e sulle molteplici forme di violenza: non solo fisica, ma anche psicologica ed economica, che spesso la opprimono.

Oltre 20 gli artisti che esporranno le loro opere: pittura, fotografia, installazioni.

Attraverso questa mostra, tra cui ritratti di donne che hanno vissuto esperienze di violenza, richiami alla mitologia e immagini che celebrano bellezza e libertà, si darà voce alle tante storie che raccontano dolore, isolamento, ma anche speranza e riscatto.

L’obiettivo è rompere gli stereotipi e le etichette che imprigionano le donne, mostrando che la violenza nasce spesso dall’imposizione di ruoli rigidi e schemi culturali. Il titolo dell’evento, Donna una, nessuna, centomila, ispirato a Pirandello, sottolinea il diritto di ogni donna di essere se stessa, accettata e rispettata nella sua unicità, libera dalla paura.