Arezzo, 8 novembre 2024 – Oltre che per le tipiche attività dei centri di aggregazione sociale, quello di Tortaia continua a distinguersi per una particolare attenzione alle attività di natura culturale. Ormai nella struttura che si trova nel popoloso quartiere di Tortaia ad Arezzo, da anni va in scena una stagione teatrale di alto profilo, che affonda le sue radici sia sulle tradizioni popolari locali ma anche sulla musica internazionale o sul teatro cosiddetto classico.
La stagione 2024/25 è iniziata già sabato 26 ottobre con una kermesse di musica irlandese eseguita dal trio Celtic Dusk, composto da Jessica Lombardi (flauto e Tin Whistle), Patrick Q. Wright (voce e violino) e Stefano Stinchi (pianoforte), e la sala esaurita al massimo della capienza.
Domenica prossima 10 novembre alle ore 17.00 si fa un salto da medaglia d’oro andando a pescare su quell'immenso patrimonio rappresentato dalle commedie scritte da William Shakespeare: è la volta di “Sogno di una notte di mezza estate”, per la regia di Marco Martini. 17 attori. per interpretare una commedia che rappresenta la storia di due mondi: uno incantevole, popolato da fate ed elfi, e l’altro reale, che vede protagonisti un gruppo di artigiani, amori intricati e le nozze di un duca. La commedia è divisa in 5 atti.
Tre storie d’amore che si incrociano fra loro.
La prima è quella di Teseo, duca di Atene, che preannuncia le sue nozze con Ippolita, regina delle Amazzoni. Non appena arriva Teseo, entrano Egeo, Demetrio, Lisandro ed Ermia. I primi due cercano di convincere Ermia a mettere da parte l’amore per Lisandro e sposare invece Demetrio, tanto più che l’unione è fortemente voluta dal padre di lei. Quando in scena rimangono solo Lisandro ed Ermia, entra Elena innamorata di Demetrio: i due amanti le confidano che l’indomani notte fuggiranno da Atene per potersi sposare. Elena, per poter attirare l’attenzione del suo amato Demetrio, gli confessa ciò che ha appena saputo dai due giovani, ovvero che presto fuggiranno nel bosco.
L’amore fra Elena e Demetrio è la seconda storia che si intreccia nel racconto.
La terza storia d’amore vede invece protagonisti Oberon, re delle fate, e la moglie Titania. Quest’ultima non vuole mettere a disposizione del marito il suo garzone, così tra i due avvengono dei litigi. Per dispetto, Oberon ordina al folletto Puck di raccogliere della viola del pensiero, e spremerne il succo sugli occhi di Titania mentre dorme. Il fiore ha il magico potere di far innamorare la vittima della prima persona che vede al risveglio. Nel frattempo, un gruppo di artigiani si sta assegnando le parti per mettere in scena uno spettacolo teatrale. Fra questi artigiani vi è Bottom, un tessitore che sarà poi vittima di Oberon e del il furbo Puck. Titania al risveglio, vede per primo proprio Bottom, che in seguito a un incantesimo ha la testa d’asino. Intanto Puck ha da Oberon il compito di dare la viola del pensiero anche a Demetrio, perché si innamori di Elena, ma cade in errore e inverte i personaggi: dà la viola a Lisandro, che si innamora perdutamente di Elena e lascia Ermia. Allora Oberon, cercando di rimediare, versa la viola del pensiero anche sugli occhi di Demetrio, capovolgendo così la situazione iniziale: adesso Demetrio e Lisandro amano Elena (molto offesa poiché crede di essere presa in giro) e disprezzano la precedentemente tanto amata Ermia, che soffre immensamente a causa dell'atteggiamento inspiegabile di Lisandro. Puck deve sistemare le cose: i due ragazzi sfidandosi a duello vanno nel bosco e il furbo folletto fa calare su di loro una fitta nebbia che impedisce di vedersi e li fa presto addormentare.
Il giorno dopo, Teseo incontra i quattro giovani del bosco e non riesce a capire come, due che provano tanto odio l'uno per l'altro, possano dormire tranquillamente vicini senza nulla temer. Lo stupore è immenso quando si accorge che le cose si sono sistemate e che tutti e quattro i giovani sono finalmente felici: Elena ama ed è amata da Demetrio mentre Ermia e Lisandro sono felici ed innamorati come sempre. Teseo allora prepara i matrimoni, che ormai sa che saranno tre. Nel frattempo, gli artigiani propongono il loro spettacolo: ma la tragedia diventa quasi una commedia poiché è ridicola, buffa e grossolana. Il tutto viene concluso da Puck che invita il pubblico a far finta di nulla, di aver dormito se non ha apprezzato lo spettacolo poiché lui rimedierà ad ogni danno.
"Se vana e sciocca sembrò la storia; Ne andrà dissolta ogni memoria; Se ci accordate vostra clemenza, Gentile pubblico, faremo ammenda".