di Olga Mugnaini
FIESOLE (Firenze)
"Ascolta come mi batte forte il cuore". Wisława Szymborska è stata definita una rockstar della poesia. E nel centenario dalla nascita, Maddalena Crippa dà voce alle parole della Premio Nobel per la letteratura, in uno spettacolo, commovente e divertente, profondo e disincantato, come era la grande Szymborska. In scena sabato sera al Teatro Romano di Fiesole, alle 21. Progetto e regia di Sergio Maifredi, con Andrea Nicolini, musica composta ed eseguita dal vivo da Michele Sganga.
Maddalena Crippa, le parole dei poeti aiutano di questi tempi?
"Sì, questo sì. Per questo insisto sulla qualità, anche se non so fino a quando ce lo permetteranno. Ci sono stati invece periodi in cui la cultura era sostenuta, agita. Ora è come se l’avessero cancellata, mentre è fondamentale. Del resto tutta la disperazione e violenza che si stanno scatenando nascono da questo: dal fatto che manca l’aggancio culturale che è crescita personale. Non c’è più l’alfabeto emotivo e sentimentale, non c’è più bene, male, senso di colpa".
Anche per tutto questo porta in scena Wisława Szymborska, fra “poesie, lettere e altre cianfrusaglie“, come dice il titolo dello spettacolo?
"Szymborska è molto seguita, conosciuta, amata perché riesce con una grandissima semplicità a cogliere i nodi della nostra vita e comunicarli. A volte la gente non riesce neppure a pronunciare il nome di questa poetessa polacca, ma poi i teatri dove siamo andati in scena era il tutto esaurito".
Come è costruito lo spettacolo?
"Non ci sono solo le poesia a cui do voce. Ma racconto anche il rapporto col suo segretario, ironico quanto lei. E poi le poesiole in rima che si divertiva a comporre sulle sciocchezze o sui nomi strani delle città che attraversava. Sul palco c’è anche l’attore Andrea Nicolini, che mi supporta e che interpreta sia il segretario, sia il grande amore della Szymborska, Kornel Filipowicz. Infatti per la prima volta presentiamo anche un carteggio di lettere fra loro due, sul loro amore. Insomma una serata che riesce a dare un’immagine completa della poetessa, del suo grandissimo livello artistico ma anche umano. In scena c’è anche Michele Sganga al pianoforte, che ha composto appositamente le musiche per la serata. Dopo Fiesole il 12 settembre saremo a Varsavia al Teatro Polonia e nello stesso mese a Cracovia".
Una poesia su tutte che le ha toccato il cuore?
"Sono troppe...però forse “La gioia di scrivere“, che è anche il titolo di una raccolta, che parla della possibilità per lo scrittore di creare un mondo parallelo. Lei perché fa teatro?
"Guardi, diciamo che innalzo la bandiera e il vessillo umano, in quanto è questa la dimensione che più si nega in questa società. Ci vogliono separare, ridotti a consumatori muti, isolati. Mentre i grandi artisti sono quelli che rimettono in circolo la nostra potenza umana, che è di relazione e non di solitudine".