Aspettando Halloween: i 4 luoghi più inquietanti di Firenze

Fatti storici o leggende da incubo che caratterizzano le strade fiorentine

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Firenze, 25 ottobre 2017 - Nota per le sue bellezze artistiche e l’affascinante assetto urbano rinascimentale, la città di Firenze è ricca anche di aneddoti terrificanti che stimolano la curiosità di abitanti e visitatori. Luoghi legati a leggende spaventose o a eventi agghiaccianti attirano l’interesse di chi ha voglia di “brivido”, soprattutto in attesa della festa di Halloween che dalla tradizione celtica è ormai diventato un appuntamento imperdibile anche in Italia.

Tra le storie di fantasmi emoziona la vicenda dei giovani sposi Grifoni che, dopo le nozze, andarono a vivere nel palazzo di via de’ Servi ad angolo con piazza Santissima Annunziata (oggi noto come Palazzo Budini Gattai) solo per breve tempo, poi lui fu chiamato alle armi. Si narra che la donna rimase per anni ad attendere invano il suo ritorno, ricamando affacciata alla finestra e che, successivamente, il suo fantasma abbia impedito ai parenti di chiudere la finestra facendo traballare i mobili e accendendo e spegnendo le luci per spaventarli. E così, da allora, ancora oggi la finestra in alto a destra del palazzo ha sempre le persiane socchiuse.

Giunti in piazza della Signoria, i turisti sono spesso chinati a terra per farle una foto: è la lapide che ricorda il rogo di Savonarola avvenuto il 23 maggio 1498. Dopo essere stato arrestato e processato per eresia, il frate fu rinchiuso nella Torre d’Arnolfo che domina la piazza da Palazzo Vecchio e lì fu torturato tutta la notte. La mattina dopo fu impiccato e poi bruciato in piazza insieme a due confratelli e i loro resti furono gettati nell’Arno per impedire che rimanesse qualche reliquia.

Spostandosi nel quartiere di San Lorenzo, ecco un’altra storia di eresia e sangue. Siamo nel 1307, quando il papa Clemente V dette ordine ai suoi soldati di “ripulire la terra” dai Templari, accusati di adorare il diavolo. Risale a quel periodo, probabilmente, lo stemma scolpito in pietra serena sull’edificio di via Panicale, accanto alla Chiesa di Sant’Orsola, che indicava l’ingresso al monastero benedettino. Le iscrizioni incise nascondono una formula segreta per praticare l’esorcismo che, non a caso, aveva il compito di proteggere le suore dell’ordine di San Benedetto da Norcia, noto proprio per questo tipo di pratiche.

Poco fuori dal centro esiste un altro luogo dove sono stati compiuti atti orribili ai danni di innocenti. La cittadella di San Salvi ha ospitato l’ex manicomio fiorentino dal 1890 al 1998, anno in cui l’ospedale psichiatrico fu chiuso definitivamente. A raccontare gli abusi e i soprusi subiti dai pazienti, per non cancellarne la memoria, oggi c’è la compagnia teatrale Chille de la Balanza. Nato per isolare i “matti”, purtroppo molti di loro in realtà entravano sani a San Salvi – privati della libertà perché le famiglie non potevano prendersene cura o non accettavano la loro diversità – per poi impazzire a causa delle violenze e delle punizioni ingiuste che pativano.