Badante-eroina sfida le fiamme . Vuole salvare l’anziana accudita ma il fumo uccide anche lei

All’origine dell’incendio un cortocircuito dell’alimentazione del letto elettrico per persone immobilizzate. L’assistente familiare (60enne) si è precipitata dalla novantenne quando ha capito che qualcosa non andava.

Badante-eroina sfida le fiamme . Vuole salvare l’anziana accudita ma il fumo uccide anche lei

Badante-eroina sfida le fiamme . Vuole salvare l’anziana accudita ma il fumo uccide anche lei

di Antonia Casini

(Pisa)

Era rientrata in Italia a inizio mese, dopo un breve periodo fuori. Un Paese, il nostro, dove Nadya ormai abitava da 20 anni per lavoro. E in Italia (a Cevoli, Vicopisano, Pisa) ha perso la vita cercando di salvare la signora che accudiva (il contratto come badante risale a luglio scorso). L’hanno trovata riversa accanto a Bruna Maria Ciardelli, 90 anni: entrambe morte, si pensa, intossicate in un incendio che si è sviluppato dalle prese che alimentavano il letto elettrico. Uno di quei dispositivi che permettono di cambiare posizione a chi non riesce più a muoversi autonomamente.

Nadya Rehulych, 60enne, ucraina, ha capito che qualcosa nel cuore della notte non andava e si è precipitata al piano di sopra di una palazzina bifamiliare, dove si trovava la 90enne, l’anziana che seguiva e curava. Le sue urla sono state udite dal figlio della signora Bruna che abita al piano terra con la moglie, la coppia è rimasta illesa. Anche lui ha salito di corsa quelle scale che lo separavano dalla madre, ma quando ha aperto la porta, il fumo aveva già invaso tutto.

A quel punto Luigi non ha potuto fare altro che chiamare i soccorsi: in via Morandini si sono precipitati i vigili del fuoco che hanno spento l’incendio e due ambulanze della Pubblica assistenza di Cascina e di Fornacette ma per le due donne non c’è stato nulla da fare.

Dopo, solo un grande dolore. "Nadya è stata accanto a Bruna fino alla fine", hanno commentato i vicini. "Un’eroina, davvero, il suo gesto ci commuove". Proprio i vicini hanno saputo di questa doppia tragedia solo al mattino. "Non ci siamo accorti di nulla". "Lì per lì abbiamo visto un via vai di persone a abbiamo pensato che i ladri avessero visitato qualche appartamento. Mia moglie, che va al lavoro presto e ha chiesto. Solo allora abbiamo capito", spiega un uomo.

I carabinieri hanno ricostruito tutta la storia ascoltando i testimoni, sul posto è sopraggiunto anche il pubblico ministero di turno, Fabio Pelosi. Il quadro è però chiaro. Il rogo – alle 9, dopo cinque ore, c’era ancora odore di bruciato in strada – si è scatenato per un cortocircuito e le due donne sono decedute per il fumo inalato. Una grande, immensa tristezza per due comunità, quella di Cevoli e quella ucraina a Pisa. Nadya abitava a ovest del paese in guerra, in una zona dove non sono arrivati i bombardamenti, ma era comunque in ansia per quello che sta accadendo nel suo Paese.

Dove torneranno i suoi resti per volere della sua famiglia. "Non in tanti avrebbero fatto quello che ha fatto lei. Ha pagato con la vita il tentativo di salvare Bruna. Non lo scorderemo".