’Berlinguer ti voglio bene’ senza censure in tv e al circolo

La censura cade su "Berlinguer ti voglio bene" dopo 47 anni: il film di Bertolucci con Benigni sarà trasmesso in versione integrale su La7. La storia del venticinquenne toscano irriverente e cinico che crede che Berlinguer possa salvare tutti.

’Berlinguer ti voglio bene’  senza censure in tv e al circolo

’Berlinguer ti voglio bene’ senza censure in tv e al circolo

Mentre nel Regno Unito su un classico da bambini come "Mary Poppins" si abbatte la scure della censura - perché "contiene un linguaggio discriminatorio", vietandolo ai minori di 12 anni - in Italia dopo ben 47 anni cade la censura su un cult come "Berlinguer ti voglio bene", interpretato dal grande Roberto Benigni. La pellicola, firmata da Giuseppe Bertolucci e scritta a quattro mani tra lui e l’attore nato a Castiglion Fiorentino ma pratese da sempre, arriva in tv per la prima volta in versione integrale il 4 marzo su La7. Il film, ambientato principalmente in quelle che erano zone rurali nelle vicinanze di Prato, rese celeberrimo il personaggio Mario Cioni o meglio ’Cioni Mario’, un venticinquenne del sottoproletariato toscano sboccato, irriverente e cinico che per darsi un tono, figlio di quella campagna fiorentina fatta di case del popolo (Vergaio, Galciana, Quarrata e San Piero a Ponti), cantieri e partite a carte tra le bestemmie, pensa che sarà Berlinguer a salvare tutti, avviando una rivoluzione che risolverà i problemi suoi e dei malvagi perdigiorno con i quali si accompagna. Ma perché questa fascinazione del Cioni per il segretario del Partito comunista? A svelarlo sarà lo stesso premio Oscar, che sarà per la prima volta su La7, ospite di Corrado Augias, con l’ex segretario del Pd Walter Veltroni, nella puntata speciale della Torre di Babele dal titolo "Cosa resta di Berlinguer?", in onda lunedì 4 marzo alle 21.15, dopo la quale andrà in onda il film (interpretato anche da Alida Valli e Carlo Monni). Senza censure. La commedia uscì il 6 ottobre 1977 con il divieto ai minori di 18 anni, in particolare per l’abbondante uso del turpiloquio, di un linguaggio dissacrante e disturbante come l’approccio erotico sensibilmente sui generis con cui Bozzone (Carlo Monni) si rivolge alla mamma del Cioni (Alida Valli) per riscuotere il pagamento di un credito di gioco. Nel 1988 il film viene distribuito nuovamente, ma in una versione accorciata di circa cinque minuti (in particolare, viene tagliato il monologo in campagna di Cioni). Da allora sia in vhs sia in dvd è stata pubblicata solo questa seconda edizione.

"Finalmente viene trasmesso in chiaro e in versione integrale da una tv italiana. Per noi pratesi è davvero una bellissima notizia. Come Pd abbiamo deciso di organizzare una visione collettiva negli spazi della Casa del Popolo di Vergaio, una delle location utilizzate da Bertolucci per girare alcune scene del film" afferma Edoardo Carli, responsabile rapporto con i circoli Arci del Pd Prato.

Barbara Berti