
bibbiena
Arezzo, 14 giugno 2024 – La Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) presenta da oggi al 6 ottobre, il primo Festival della Fotografia Italiana dedicato esclusivamente alla nostra cultura iconografica nella sua evoluzione storica e
contemporanea, in dialogo con i giovani talenti, il
territorio e le sfide dell'intelligenza artificiale. Il
festival si svolge a Bibbiena, Città della Fotografia grazie alla presenza del Centro
Italiano della Fotografia d'Autore (CIFA) e della Galleria a Cielo Aperto, vero e proprio museo permanente della fotografia open-air, unico in Italia. Coinvolti anche i comuni limitrofi del Casentino, Poppi e Pratovecchio-Stia, nel contesto di un festival che vuole anche porre l'accento sull'esplorazione della relazione tra territorio e
fotografia Il programma del weekend di apertura vede la presenza di grandi autori della fotografia, critici, giovani talenti emergenti e appassionati. Attraverso mostre,
conferenze e laboratori, il festival si propone come un punto di incontro dinamico per scambi culturali e creativi, dando il via a una nuova tradizione nel panorama artistico italiano. Durante il weekend di inaugurazione del festival,
Bibbiena si trasforma in un teatro a cielo aperto per l'arte
fotografica, ospitando «angoli di conversazione
estemporanea» in spazi insoliti e invitanti, come i
pittoreschi caffè all'aperto della città. Grandi autori come
Guido Harari, Maurizio Galimberti, Paola Mattioli, Paolo
Ventura e Toni Thorimbert saranno a disposizione per
incontrare il pubblico e gli appassionati di fotografia e
dialogare sui temi del festival e i progetti autoriali. In
aggiunta, domani e domenica, la piazza principale di
Bibbiena sarà il palcoscenico delle letture portfolio per la
terza tappa di Portfolio Italia - Gran Premio Fowa. La
mostra centrale del festival, intitolata «Fotografia
Italiana: mappe, percorsi e linguaggi», a cura di Denis
Curti, riunisce i cento autori più significativi dal
dopoguerra a oggi, presentando un panorama della fotografia
italiana che si distingue per la sua estetica culturale e
paesaggistica unica. Attraverso un percorso espositivo
articolato, la mostra si propone di esplorare i temi
identitari della fotografia italiana, dimostrando
inequivocabilmente che la fotografia italiana non solo
esiste, ma ha anche una sua specificità e rilevanza nel
panorama mondiale. Il focus temporale della mostra, dal
dopoguerra ad oggi, offre uno sguardo approfondito sulla
storia recente della fotografia italiana, evidenziando le
peculiarità di ciascun autore e il contesto
storico-culturale in cui operavano. La selezione dei cento
autori rappresenta un tentativo di rileggere la storia della
fotografia italiana moderna e contemporanea, offrendo una
narrazione ricca di sfumature e prospettive. Tra gli autori
presenti figurano Gabriele Basilico, Letizia Battaglia,
Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli, Guido Harari, Nino
Migliori, Paolo Pellegrin, Ferdinando Scianna, Oliviero
Toscani e Francesco Zizola. Ogni autore e ogni immagine sono
accompagnati da una descrizione accurata, volta a mettere in
luce la loro importanza e il loro contributo alla fotografia
italiana