“Camaldoli. Il sacro eremo e il monastero” la storia, gli studi e le immagini raccolti in un nuovo volume

Presentazione mercoledì 26 febbraio ore 17.30 presso la sala Ca.Mu della Fraternita dei Laici, Arezzo

camaldoli

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Arezzo, 25 febbraio 2025 – Un nuovo volume che ripercorre le vicende di un luogo di spiritualità dalla storia millenaria. Mercoledì 26 febbraio ore 17.30 presso la sala Ca.Mu della Fraternita dei Laici di Arezzo (via Giorgio Vasari 6) sarà presentata “Camaldoli. Il sacro eremo e il monastero”, pubblicazione di Fondazione CR Firenze a cura di Liletta Fornasari edita da Mandragora. Un lavoro che rappresenta la summa di tutti gli studi che hanno cercato di mettere ordine in una storia complessa, segnata da incendi devastanti e soppressioni ecclesiastiche, ma allo stesso tempo dalla presenza di alcune figure tra le più rilevanti del panorama artistico delle varie epoche. La presentazione, promossa da Comune di Arezzo e Fondazione Guido d’Arezzo nell’ambito delle celebrazioni per i 450 anni dalla morte di Giorgio Vasari, vedrà la partecipazione del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, del senior advisor Fondazione CR Firenze e presidente del comitato scientifico delle celebrazioni vasariane Carlo Sisi, della curatrice della grande mostra “Vasari. Il Teatro delle Virtù” Cristina Acidini, del direttore di Fondazione Guido d’Arezzo Lorenzo Cinatti e della curatrice (ingresso gratuito, info www.fondazioneguidodarezzo.com).

Immerso in splendide foreste, il complesso di Camaldoli viene edificato nell’XI secolo da san Romualdo, che creò una piccola chiesa e cinque celle per altrettanti eremiti, affinché vivessero in solitudine e preghiera. Le costruzioni e le numerose ricostruzioni che nel corso dei secoli hanno avuto luogo sia all’eremo che nel cenobio, oltre che negli ambienti annessi a entrambi gli edifici (tra cui la spezieria, la biblioteca, il refettorio), trovano finalmente una sistemazione che si nutre di un confronto serrato tra fonti spesso discordanti. L’attività di pittori, scultori, decoratori, è ampiamente delineata, al pari di quella dei numerosi “monaci artisti” che hanno operato a Camaldoli. Un luogo che i priori avvicendatisi nei secoli hanno cercato di fare sopravvivere ed evolvere, fino al Novecento, in cui il complesso ha anche rivestito un ruolo significativo nel momento di passaggio a un’Italia democratica, con gli incontri della Federazione Universitaria Cattolica Italiana, che qui elaborarono il fondamentale Codice di Camaldoli nel 1943. La campagna fotografica realizzata ad hoc da Antonio Quattrone testimonia la bellezza del luogo e la ricchezza dei suoi tesori. I testi sono di Ivo Biagianti, Massimo Boschi, Silvia Ciappi, Lucilla Conigliello, Claudio Ubaldo Cortoni, Ugo Facchini, Liletta Fornasari, Elisabetta Nardinocchi, Francesca Petrucci, Anna Pincelli.