Cambiano allestimenti e percorso: la struttura intitolata a Giuliano Ghelli e diretta da Nicoletta Matteuzzi, sarà inaugurata domani San Casciano, il museo d’arte sacra regala nuove magie ed emozioni

Il Museo di San Casciano a Firenze presenta un nuovo allestimento, valorizzando opere antiche e artisti sconosciuti. Un viaggio nella bellezza dell'arte italiana grazie a Fondazione CR Firenze e Regione Toscana.

Cambiano allestimenti e percorso: la struttura intitolata a Giuliano Ghelli e diretta da Nicoletta Matteuzzi, sarà inaugurata domani San Casciano, il museo d’arte sacra regala nuove magie ed emozioni

SAN CASCIANO (Firenze)

Dalle opere più antiche con i fondi oro trecenteschi, alla grande terracotta invetriata con l’Assunta da Casavecchia fino ai dipinti di Jacopo Vignali. Già scrigno di tesori, a 15 anni dalla sua apertura il Museo di San Casciano si presenta con un nuovo allestimento e percorso espositivo, attiguo alla stessa Chiesa del Suffragio.

Diretto e coordinato da Nicoletta Matteuzzi, il museo che porta il nome dell’artista Giuliano Ghelli, sarà inaugurato domani.

"Abbiamo scelto di riorganizzare gli spazi in modo da offrire ai visitatori un viaggio nel tempo e nella bellezza dell’arte italiana – dichiara il sindaco Roberto Ciappi –. Si tratta di una delle operazioni culturali più rilevanti realizzate negli ultimi anni, realizzate anche grazie al supporto di Fondazione CR Firenze e Regione Toscana, con testimonianze dell’arte chiantigiana dal Medioevo all’Ottocento".

"Obiettivo della riorganizzazione degli spazi e del nuovo allestimento - aggiunge l’assessora alla Cultura Maura Masini - è una migliore fruibilità delle opere ‘raccontate’ secondo il criterio della successione cronologica".

Il riallestimento è stata l’occasione per approfondire gli studi sulla collezione museale e raccogliere le novità emerse negli ultimi decenni dagli studi storico-artistici, che permettono ora di accostare alcune opere a nomi noti agli studiosi. Se il Crocifisso ligneo spetta a Michele di Nello, l’affresco di Luiano è opera del tardogotico Mariotto di Cristofano e il Maestro del Compianto di Scandicci potrebbe essere Aristotile da Sangallo, mentre tra i fondi oro, il Maestro del Trittico Horne può essere identificato con Gaddo Gaddi, padre del più famoso allievo di Giotto, Taddeo. Alcuni artisti restano senza nome, come il Maestro di San Lucchese, ma restauri e ricerche ne hanno sottolineato il valore sulla scena artistica soprattutto, ma non esclusivamente, fiorentina.

Olga Mugnaini