
Cinque Terre, emergenza flussi: "Una soluzione da Regione e Parco. O procedo con il numero chiuso"
MANAROLA (La Spezia)
Non li ha fermati neppure Giove Pluvio, due settimane fa: nonostante l’allerta arancione e il divieto di percorrere i sentieri, americani e cinesi non si sono voluti perdere l’emozione regalata da panorami mozzafiato anche sotto la pioggia, e per questo sono stati multati a decine. Potrà essere un ticket di ingresso a fermare l’orda di turisti che il post Covid ha restituito alle Cinque Terre? L’interrogativo, sulla scia di quanto avviene a Venezia, è diventato d’obbligo in un territorio dove non esiste cabina di regia per affrontare il tema della regolamentazione dei flussi. E dove, proprio a causa di questa assenza, uno dei tre Comuni ha deciso di fare da solo. A Riomaggiore, Fabrizia Pecunia non ha più intenzione di aspettare che Parco e Regione adottino una soluzione organica per mettere al riparo un territorio bellissimo ma soprattutto fragile. Il sindaco nei mesi scorsi ha commissionato un parere legale a un noto studio di Milano con l’obiettivo di individuare gli strumenti giuridici più adatti a fronteggiare quello che non è solo un problema di overtourism, ma che a queste latitudini diventa soprattutto una questione di sicurezza, con borghi talmente sovraffollati da impedire persino il passaggio di un’ambulanza in caso di emergenza.
"Se non si arriva alla definizione di una strategia comune, sono pronta ad emettere un’ordinanza di protezione civile per contingentare i flussi. Avere un borgo come Manarola, paralizzato dalla marea umana di turisti, è sicuramente un problema di sicurezza e di protezione civile" avvisa il sindaco, pronto già dalle prossime festività pasquali a prendere carta e penna per fermare treni e battelli in arrivo a Riomaggiore e Manarola. Già, perché tra le misure contemplate dal parere legale per contingentare i flussi c’è anche lo stop ai principali vettori che riversano milioni di persone nei borghi. "Quest’estate abbiamo ravvisato molte criticità, soprattutto a Manarola – dice la Pecunia –. In caso di sovraffollamento, gli interventi sono molteplici: obbligare i treni a non fermarsi nelle due stazioni o consentire la discesa solo a un numero contingentato di turisti, così come intimare ai battelli di non attraccare alle marine fino a quando la situazione nei borghi non ritorni alla normalità. L’ideale per questi territori sarebbe una legge speciale. Si deve fare qualcosa, e bisogna fare presto: non voglio che il mio territorio anche nel 2024 si ritrovi nelle condizioni di questa estate". E che il malcontento del sindaco sia anche quello dei pochi residenti, lo si comprende bene passeggiando tra i vicoli di Manarola, dove cancelletti e catenelle sbarrano l’ingresso ai turisti nelle vie più ‘intime’. Perché il turismo va bene, ma troppo no.