Caldo afoso, niente climatizzatore, al bando i ventilatori. Risultato: in una struttura sanitaria di Viareggio, una 60enne ha avuto un colpo di calore ed è stata costretta a ricorrere a delle cure che la terranno per qualche giorno in stato di osservazione. La donna soffre di diverse patologie: per star bene, avrebbe bisogno di un ambiente confortevole. Ma nella struttura che l’ha accolta, le stanze sono invase dall’afa. I condizionatori non vengono utilizzati per evitare che l’aria troppo fredda, e soprattutto gli sbalzi di temperatura, possano danneggiare la salute degli anziani ospiti. I parenti di alcune persone accolte hanno chiesto allora che si potessero quantomeno allestire dei ventilatori per rendere meno torridi gli ambienti frequentati dai loro cari. Niente da fare: per evitare "favoritismi" tra chi avrebbe avuto il ventilatore dai parenti e chi no, si racconta che la direzione avrebbe deciso di tagliare la testa al toro e vietare di introdurre i ventilatori all’interno della struttura. Ma il caldo insiste: anzi, continua ad aumentare. E a furia di tirare, la corda si è spezzata e l’ospite 60enne – che già soffre di problemi di salute – si è sentita male.
Il suo caso ha riportato sul tavolo il tema delle condizioni in cui versano gli anziani accolti nelle strutture sanitarie in queste settimane di calura. Nel caso specifico, i parenti hanno chiesto che almeno coloro che possono camminare vengano portati in luoghi più freschi; e al tempo stesso è stata avviata una raccolta di fondi per l’acquisto di ventilatori comuni, in modo da evitare "gelosie" tra gli anziani che vi risiedono. Al momento, la direzione non ha ancora dato una risposta alle richieste dei parenti preoccupati per la salute dei loro cari.